I medici contro l’ipotesi ‘Domodossola’ per il nuovo ospedale
Finocchiaro e Cozzi: "Senza il Dea l’ospedale di Verbania è destinato a sparire"
I medici contro l’ipotesi ‘Domodossola’ per il nuovo ospedale Finocchiaro e Cozzi: “Senza il Dea l’ospedale di Verbania è destinato a sparire”
La mancata privatizzazione del Castelli non è nemmeno una mezza vittoria. “Senza il Dea l’ospedale di Verbania è destinato a sparire, i reparti rimasti verranno accorpati gradualmente a Domodossola”, ha avvertito il dottor Giovanni Battista Finocchiaro, dirigente medico in pensione tra i convocati dal sindaco Silvia Marchionini per organizzare la resistenza ad una scelta, lo spostamento in Ossola dell’ospedale nuovo, che le indiscrezioni dei giorni scorsi inducono a credere stia per essere annunciata dal presidente Alberto Cirio e dall’assessore Luigi Icardi fra qualche ora in Provincia. Una scelta che al dottor Sergio Cozzi, ex primario di Oncologia, appare sia stata preparata tacitamente nel tempo: “Quando fu installata emodinamica al san Biagio si disse che era una sperimentazione e che, dopo due anni, sarebbe stata trasferita al Castelli in cambio di altre specializzazioni che nel frattempo sono state acquisite da Domodossola in cambio di nulla. Il San Biagio di fatto, in termini di attrezzature, è già tacitamente l’ospedale nuovo anche se nessuno lo dice. Si tratta di risolvere il problema degli spazi che pare siano stati individuati all’ingresso di Domodossola, in direzione di Villadossola”. Una scelta che, a detta di Cozzi, “priverebbe la sanità del Vco dei chirurghi giovani e preparati attualmente in servizio. Nel convegno organizzato due settimane fa dagli Amici dell’Oncologia l’hanno detto chiaramente: se le voci che già allora circolavano dovessero essere confermate cercherebbero lavoro altrove. Sono giovani, preparati, troverebbero lavoro dovunque”.
Verbania oggi ribadirà il proprio favore all’ospedale baricentrico, tra Ornavasso e Gravellona col sostegno di Unione Industriale, Confcommercio, Confartigianato Confederazione italiana agricoltori presenti al tavolo convocato in sala giunta da Marchionini.
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