Turismo, cultura e fagioli. Per vivere Brebbia con Gioia
L'ex assessore all'ambiente punta sull'ascolto e la partecipazione. I suoi candidati hanno firmato un codice etico: "È il nostro patto con i cittadini"
Domenico Gioia, assessore all’ambiente uscente, è il candidato sindaco della lista "Viviamo Brebbia".
Ci racconti qualcosa di lei…
«Ho 56 anni, vivo a Brebbia dal 1996. Ho lavorato per anni in una multinazionale informatica dal 2004 sono un libero professionista».
Che cosa la lega di più al suo paese?
«Mi piace molto parlare con le persone ma anche passeggiare a piedi, guardare il paesaggio e approfondire la storia e le tradizioni locali».
Come si è avvicinato alla politica?
«Avendo più tempo a disposizione nel 2006 mi sono presentato alle elezioni come candidato consigliere. Sono stato eletto e sono entrato nella giunta del sindaco Rosella Barboni dove ho ricoperto l’incarico di assessore con delega a ecologia, ambiente, servizi idrici integrati, turismo, servizi informatici e telefonia. Sono stati anni molto produttivi. Quando quest’anno il sindaco ha deciso di non ripresentarsi mi è stato chiesto di guidare la lista e ho accettato».
Come descrive il suo gruppo?
«Siamo una lista civica composta da alcuni esponenti dell’amministrazione uscente e da persone nuove. Non abbiamo condizionamenti politici e condividiamo un codice etico che è stato firmato da tutti i candidati».
Qual è la prima cosa che farebbe se venisse eletto?
«Vorrei continuare il lavoro intrapreso in questi anni. In particolare l’impegno per l’ambiente e la valorizzazione delle tradizioni. Abbiamo iniziato un grande progetto di recupero dell’area della Bozza, un patrimonio naturale che era stato abbandonato negli anni. I primi due lotti di intervento ci hanno permesso di risistemare il percorso vicino al lago e riqualificare una parte della zona. Occorre continuare in questa direzione: da una parte per proteggere l’ambiente dall’altra per sviluppare un’attrattività dal punto di vista turistico. Vogliamo inoltre ricostruire la rete di relazioni con i comuni vicini in materia ambientale, partecipando attivamente ad Agenda 21 Laghi».
Quali sono le linee generali del vostro programma?
«Abbiamo cercato di ascoltare i cittadini e creare un gruppo di persone che, aldilà del risultato elettorale, abbia voglia di proporre idee e partecipare alla vita politica cittadina. Vogliamo che la gente di Brebbia torni a parlare e a incontrarsi. Punteremo molto sui "Fasòeu dè Brebièe", un progetto che ci ha permesso di salvare una tradizione, promuovere l’aggregazione e far conoscere una particolarità del nostro paese anche al di fuori dei confini provinciali. Ancora dal punto di vista della cultura e del turismo vogliamo recuperare il museo della pipa e creare un percorso per valorizzare il patrimonio storico del paese, che vanta alcuni luoghi unici, la Chiesa in particolare. Tra gli altri interventi in programma abbiamo previsto di riprendere in mano il Pgt per dare una maggiore connotazione ambientale e ristrutturare l’edificio alle spalle del comune per trasferire gli uffici comunali che oggi si trovano in villa Terzoli». Guarda il programma in dettaglio
Di quali interventi secondo lei ha più bisogno il centro?
«Innanzi tutto esiste un problema legato al traffico. Brebbia è un crocevia per i collegamenti ed è penalizzata dal passaggio dei mezzi pesanti. È nostra intenzione rivedere buona parte della viabilità cittadina per ridurre il rumore e la velocità. In centro sono presenti inoltre alcuni piccoli esercizi commerciali che hanno bisogno di un sostegno per non finire schiacciati dalla grande distribuzione. Infine dovremo pensare al recupero della piazza come luogo di incontro dei cittadini».
E le frazioni?
«In alcune zone periferiche mancano ancora dei servizi come la fognatura in via Roncaccio e vicino alla zona a lago. Sono problemi che dovremo risolvere al più presto. Ci piacerebbe inoltre attivare un bus navetta per collegare le frazioni al centro e anche al lago durante la stagione estiva».
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