Il Mericianum a teatro “con Martini”
Parte il progetto teatrale vincitore del primo premio Combi della Curia milanese. Il liceo paritario mette in scena le “Conversazioni notturne a Gerusalemme”
Una intera scuola a teatro “con il cardinale Martini”. Prende il via il corso di educazione teatrale che vedrà i ragazzi di terza media e gli studenti del liceo scientifico del Centro Studi Angelo dell’Acqua di Sesto Calende impegnati a teatro.
Il progetto, proposto dal professore Di Benedetto, ha già vinto il primo premio Combi della Curia di Milano, e si realizzerà come corso di educazione teatrale, veicolo innovativo per trasmettere il messaggio del Vangelo.
Una sfida educativa proposta ai giovani che si troveranno impegnati con le pagine dense del cardinale Martini e con la scoperta di loro stessi alle prese con un palco e con un pubblico. Spiega il professore di lettere Di Benedetto: «Il primo passo è la lettura del testo “Conversazioni notturne a Gerusalemme” del cardinal Martini. Poi ci sarà l’incontro con alcuni testimoni del nostro tempo, che con le loro vite possano interrogare i ragazzi. In seguito si passerà alla scrittura del copione dello spettacolo, ideato dai ragazzi, e per finire l’attesa messa in scena».
Da gennaio a maggio gli studenti saranno così impegnati in questa attività, già l’anno scorso molto coinvolgente, sotto la guida esperta dell’attore Emilio Zanetti, della scuola Piccolo Teatro di Milano, e del professor Di Benedetto, insegnante del liceo paritario. Ogni venerdì pomeriggio gli studenti si troveranno per vivere un vero e proprio laboratorio di educazione ai valori evangelici, ma non solo, universali, attraverso la recita e il linguaggio del corpo. L’iniziativa coinvolgerà anche i ragazzi di terza media, già in queste settimane impegnati in un piccolo corso teatrale, sempre guidati da Zanetti e Di Benedetto. Il tutto rientrerà negli eventi proposti dai centri cattolici per la “Primavera di cultura”; dunque un’iniziativa che mostra l’attenzione con cui il Centro dell’Acqua si rivolge ai giovani, per comunicare con le nuove generazioni anche attraverso l’arte del teatro. Imparare ed educare si può, non solo sui banchi di scuola, ma anche recitando.
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