La vicina: “Stava scappando tra le fiamme”
Le testimonianze dei condomini allarmati per quanto accaduto nella palazzina di via Copelli. Parla la donna che ha incontarto l'uomo arerstato dai carabinieri mentre fuggiva
La prima a parlare è una donna cinese di mezza età che si esprime un po’ in inglese, un po’ in italiano: “Prima botto, poi fuoco”, dice, con la paura negli occhi, mentre i vigili del fuoco stanno sgomberando lo stabile dal materiale ancora in fumo (nella foto, i militari con quel che resta di una tanica trovata nel palazzo). Ma tra i condomini di via Copelli – uno stradone che porta in città dalla strada del Cucco – le parole non servono a molto, poiché le facce parlano da sole: sono incredule e sbigottite dopo l’esplosione di questa mattina all’alba.
C’è chi non vuole dire nulla, e c’è chi racconta perché ha visto e sentiro tutto. Proprio come l’inquilina del piano terreno: alle 6.50 era ancora nel letto. «Ho sentito un tonfo, un forte botto – spiega con le lacrime – , credevo si trattasse di un mobile caduto a terra nei piani superiori, dove abita mia figlia: gliel’ho dato in questi giorni, magari è caduto perchè appoggiato male, ho pensato”. Invece quel forte rumore era l’esplosione dell’appartamento al primo piano, proprio quello sopra al suo. La signora si è affacciata alla finestra, poi sulle scale; fuori è il caos: la casa lesionata, c’erano fumo e fiamme in un’ala del palazzo. I serramenti erano esplosi e le schegge di vetro volate a decine di metri di distanza. Poi l’incontro con l’uomo arrestato dai carabinieri, una scena surreale: «L’ho visto con le valigie in mano e mi ha detto: se volete uscire, uscite, perchè scoppia tutto». Poi – continua il racconto – «è entrato nella sua auto. Mio marito gli è corso dietro ma poi è scappato». Nel frattempo l’intero piazzale si era riempito di residenti che cercavano di capire cosa fosse successo.
Il viavai lungo la via Copelli a Voldomino è continuato per tutta la mattina. Un’altra persona che vive poco distante racconta la stessa scena: “Un forte boato, poi le sirene”. Nel parcheggio privato all’ingresso dell’abitazione c’è chi ramazza a terra per pulire dai detriti che l’esplosione ha sparso d’appertutto e dai serramenti anneriti e sbriciolati dal fuoco, che lo spostamento d’aria ha lanciato a distanza. Dalla strada tante le auto che rallentano, guardano il terrazzino al primo piano sventrato da un infisso e proseguono verso Luino.
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