Che pizza ‘sta lettura!
Un progetto educativo voluto dai docenti di Italiano e rivolto a tutte le cinque classi dell’Istituto Superiore “Dalla Chiesa”
Nella mensa dell’Istituto Superiore “Dalla Chiesa” di Sesto Calende ragazzi e ragazze, e quattro insegnanti, siedono attorno a un paio di tavoli uniti insieme. Davanti a loro panini, pizzette, bibite e…libri. O meglio, tante edizioni di un solo romanzo: Fahrenheit 451, di Ray Bradbury. È mercoledì 2 dicembre, primo appuntamento di “Che pizza ‘sta lettura!”, progetto educativo voluto dai docenti di Italiano e rivolto a tutte le cinque classidell’Istituto.
Gli studenti, che hanno aderito spontaneamente all’iniziativa, hanno letto il libro e lo hanno valutato seguendo le indicazioni di una scheda. Al termine hanno dovuto scrivere un SMS di commento, che la coordinatrice, professoressa Giuliana Checchi, invita a leggere all’inizio dell’incontro. I messaggini dei ragazzi sono sintetici e un po’ didascalici: “Il libro sottolinea gli aspetti negativi del Potere e della TV”. Ma la successiva discussione diventa sempre più animata e approfondita. Non mancano le opinioni critiche su stile e linguaggio, ma le insegnanti fanno notare immagini e metafore e una ragazza con una felpa di velluto nero concorda “E’ vero, è bello questo stile insolito”. E’ attraverso i personaggi del romanzo però che gli studenti del Dalla Chiesa riescono ad arrivare al significato vero della narrazione: le azioni e le scelte compiute dall’incendiario Montag o dalla giovane Clarisse conducono i ragazzi a pensieri come “nel libro si vuole eliminare ciò che rende tristi e diversi” e ancora “i protagonisti cercano qualcosa di più della felicità facilmente accessibile”. In “Fahrenheit 451” ci sono anche tre anziani che, grazie alla memoria, diventano uomini – libro: “voi siete quello che studiate sui libri perché lo fate vostro, lo assimilate. Con Internet e la TV non è possibile” commenta un’insegnante. E, osservando gli studenti del Dalla Chiesa, questa assimilazione si vede e di sente.
Quando l’ora dell’incontro termina, bibite e caffè sono finiti ma attorno al tavolo la voglia di discutere c’è ancora: ragazzi e ragazze prendono giubbotti e zaini, e già discutono del libro da leggere per la prossima “pizza letteraria”.
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