Piena del Po: confermate le previsioni del Ccr
Al centro di ricerca è attivo dal 2005 il sistema EFAS che permette di allertare le autorità competenti in caso di alluvione con alcuni giorni di anticipo. «Non sarà un'emergenza come nel 2000»
La piena del Po di questi giorni era stata prevista e annunciata dal Centro Comune di Ricerca di Ispra da venerdì scorso. Lo comunica lo stesso centro comunitario che rende nota l’attività svolta da EFAS, il sistema europeo di allerta sulle alluvioni ospitato all’interno dello stesso Ccr.
Il 24 aprile i responsabili di EFAS hanno inviato la notifica di allerta sulla piena del Po all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, alle autorità competenti per le acque del Po e alle organizzazioni nazionali partner per il grande fiume padano. Le previsioni di EFAS infatti prevedevano un’alta probabilità di alluvioni del Po a partire dal 27 aprile, con un picco d’onda tra il 28 e il 29.
L’avviso è stato emesso con 4-5 giorni di anticipo, il che conferma il grande potenziale di questo sistema di avvertimento preventivo. A partire da venerdì 24 inoltre i partner italiani dell’EFAS hanno potuto seguire l’andamento delle previsioni, aggiornate ogni 12 ore sull’area ad accesso riservato del sito Internet del sistema.
EFAS è stato sviluppato e testato presso il Ccr (o Jrc in inglese) della Commissione Europea di Ispra a partire dal 2003 e funziona in fase pre-operativa per l’intera Europa dal 2005. Il sistema mira a fornire alle autorità idrologiche nazionali e alla Commissione Europea i dati sulle probabilità di future alluvioni con almeno tre giorni d’anticipo.
Per questo, due volte al giorno, 120 bollettini meteorologici vengono ricevuti e processati nel sistema idrologico per produrre mappe sulle probabilità di alluvioni su scala europea. Il sistema è intelligente ed include nel calcolo vari parametri come le proprietà del suolo, il suo livello di umidità e altri ancora. I servizi idrologici nazionali possono consultare le pagine web dell’EFAS in ogni momento, e ricevono comunque notifiche d’allerta via mail in caso il bacino di loro competenza sia a rischio alluvione, come è avvenuto in questo caso. La rete dei partner comprende oggi 24 organizzazioni, consapevoli dell’importanza di ottenere informazioni aggiuntive da una fonte indipendente dai loro sistemi di monitoraggio locali, per prendere eventuali decisioni concrete sulla gestione di un’eventuale emergenza alluvione.
Per questo, due volte al giorno, 120 bollettini meteorologici vengono ricevuti e processati nel sistema idrologico per produrre mappe sulle probabilità di alluvioni su scala europea. Il sistema è intelligente ed include nel calcolo vari parametri come le proprietà del suolo, il suo livello di umidità e altri ancora. I servizi idrologici nazionali possono consultare le pagine web dell’EFAS in ogni momento, e ricevono comunque notifiche d’allerta via mail in caso il bacino di loro competenza sia a rischio alluvione, come è avvenuto in questo caso. La rete dei partner comprende oggi 24 organizzazioni, consapevoli dell’importanza di ottenere informazioni aggiuntive da una fonte indipendente dai loro sistemi di monitoraggio locali, per prendere eventuali decisioni concrete sulla gestione di un’eventuale emergenza alluvione.
Riguardo all’alluvione attuale del Po, le prime previsioni dell’EFAS hanno indicato un alto rischio nell’area già a partire dal 22 aprile. In ogni caso, EFAS invia allerte solo se le previsioni persistono per almeno 1-2 giorni. Per questo motivo, la notifica è stata inviata solo il 24 aprile, 4-5 giorni prima dell’alluvione. Dagli ultimi controlli infine, emerge che l’attuale situazione del Po rappresenta una piena eccezionale, che ha luogo in media solo una volta in dieci anni. Tuttavia non si tratta di un’emergenza critica come quella dell’ottobre 2000.
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