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Dimissioni Abbiati: le reazioni politiche, e parte il toto-nomine

Dimissioni Abbiati: le reazioni politiche, e parte il toto-nomine

VERBANIA – L’apprezzamento per qualità dell’assessore Monica Abbiati è il filo rosso che unisce le reazioni politiche alla decisione del “tecnico” dell’amministrazione Marchionini, ieri, di rimettere le deleghe assegnategli tre anni fa (Attività Culturali e Istruzione, Cultura, Turismo, Formazione, Pubblica Istruzione, Università, Bandi, Expo 2015).
Forza Italia, attraverso una nota inviata dalla capogruppo Mirella Cristina, è categorica: «…le dimissioni dell’assessore Abbiati e le sue pesanti parole testimoniano che c’è una persona che comanda e tutto il resto del mondo fa da comparsa. Degli assessori nominati nel 2014 ne sono sopravvissuti solo due, Franzetti e Vallone. Anzi, uno e mezzo dal momento che meno di un anno fa l’assessore Vallone aveva già offerto e poi ritirato le proprie dimissioni dopo che le era stata tolta la delega al Cem.
L’instabilità di governo della città si sta ulteriormente aggravando, portando sempre più alla luce il vero problema di questa amministrazione: il rifiuto della comunicazione, della condivisione, e dunque della crescita della nostra città, ormai allo sbando. Non si governa con l’impulso e la sconsideratezza.[…] Il Pd, se ancora esiste, abbia un sussulto di amore per Verbania e stacchi la spina a questo sindaco
».
Anche il lungo comunicato del coordinamento di Fratelli d’Italia, rappresentato in consiglio da Damiano Colombo, punta il dito sul PD: «Nulla di nuovo per quanto riguarda le motivazioni delle dimissioni: assenza di condizioni e di coordinamento per una proficua collaborazione, mancanza di fiducia e di reciproco rispetto; ce ne sarebbe già abbastanza per certificare il fallimento di questa Amministrazione. Ancora una volta registriamo però la pesantissima accusa circa le “decisioni prese altrove”, frase che ripropone il l'inquietante sospetto che ad ispirare le scelte dell'attività del Sindaco Marchionini sia qualcuno estraneo alla Giunta e alla maggioranza che siede in Consiglio Comunale. Già Damiano Tradigo nel suo polemico addio alla carica di Assessore aveva lanciato questo tipo di accuse e sospetti che ora vengono ripresi dalla Abbiati nell'assordante silenzio del Partito Democratico di Verbania, ormai ridotto dalla Sindaca ad un pilatesco ruolo di comparsa».

Per Il 5 Stelle Roberto Campana: «Pesano come macigni le parole dell'Assessore Abbiati che evidenziano la mancanza di dialogo, di collaborazione all'interno della macchina amministrativa che vede sempre più una figura sola al comando: il Sindaco. Ancor più lo sono quelle a firma Marchionini che non si smentisce mai riuscendo addirittura ad elogiare gli eventi al Teatro Maggiore quando una data è appena saltata per mancanza di prevendite e un'altra è stata posticipata a data da destinarsi.
Vogliamo quindi rimarcare ciò che stà avvenendo per non veder mistificare la realtà. Che non ci fosse dialogo tra il Sindaco e tutti i consiglieri comunali, che siano di maggioranza che di opposizione, era ed è evidente a tutti. Ora abbiamo nuovamente la conferma che questo dialogo non c'è nemmeno in giunta con questa ennesima dimissione.
Eppure, in questo “non accettare il confronto” del Sindaco, con l'Assessore Abbiati, siamo riusciti a lavorare. Per ultimo il nuovo regolamento mensa, vecchio di 20 anni, che su nostra richiesta è stato rivisitato, con coinvolgimento di genitori ed insegnanti, e che ora vedrà tutti gli istituti equamente rappresentati nella commissione mensa, cosa che prima non era. 
Non possiamo negare che , da parte dell'Assessore, abbiamo sempre riscontrato, sia in consiglio comunale, che nelle interpellanze o nei tavoli di lavoro, una voglia di ascoltare, capire e provare ad accogliere le richieste delle minoranze, almeno le nostre.
Condividiamo quindi le parole della dott. Abbiati ringraziandola per il lavoro svolto e rinnovandole la nostra stima, cosa che non abbiamo fatto con le ultime dimissioni degli altri assessori
».

Renato Brignone per Sinistra e ambiente, commenta: «Monica Abbiati è stata un ottimo Assessore. Lo diciamo non per mettere il sale sulle ferite di una maggioranza che si è affrettata a disconoscere l'appartenenza politica di Abbiati, ma proprio perchè per noi la politica è confronto e dialogo, cosa che con Abbiati si è sempre riusciti a fare in modo sereno, anche quando era costretta a sostenere posizioni discutibili non determinate da lei.  Non stupisce la sua uscita di scena, stupisce piuttosto che il Sindaco si sia affrettata a definirla "assenteista", come a suo tempo definì Tradigo "incapace di gestire lo stress". Peccato che se uno andasse a vedere le assenze in Giunta non sarebbe probabilmente il nome di Abbiati ad avere il maggior numero di assenze, ma come lo stesso ex Assessore ha detto, non è lei un "utile idiota". Con serenità facciamo i nostri migliori auguri a Monica Abbiati e la ringraziamo per il lavoro che ha svolto per la città. Ci permettiamo di fare i nostri migliori auguri anche alla maggioranza, che sappiano finalmente capire che una situazione di degrado politico come quella che stiamo vivendo deve finire, non si può traccheggiare ancora di fronte l'evidenza, ci auguriamo che nell'interesse della città e non del mantenimento delle posizioni di favore che hanno, la maggioranza di oggi decida che la misura è colma e che non c'è più spazio per tanta incapacità e arroganza in amministrazione».

Dal suo canto, il PD, attraverso il segretario cittadino, Nicolò Scalfi, conferma con una nota quanto ci aveva già comunicato ieri, ovvero la necessità di approfondire le motivazioni che hanno portato alle dimissioni di Abbiati: «E’ innegabile che queste dimissioni arrivano cariche di significato politico e credo sarà doveroso, quanto inevitabile, analizzare a fondo le questioni di merito che le hanno caratterizzate, che interessano la Città e che hanno fatto si che si creasse una cosi' forte divergenza con il Sindaco. Andranno quindi considerate e attentamente  valutate le politiche che hanno interessato le principali deleghe dell' assessorato di Abbiati che concernono la promozione della cultura e lo sviluppo di un turismo sostenibile in Città e non da ultimo quelle che si stanno portando avanti nel difficile avvio del Teatro Maggiore, pesante eredità lasciata dal centro destra e con cui stiamo facendo i conti .

Infine mi sento di di rilevare con rammarico che non possiamo più permetterci di perdere pezzi così importanti, sopratutto in questo modo . Abbiati era stata nominata direttamente dal Sindaco nel 2014 in quanto tecnico capace di dare qualità all'azione amministrativa. Saper costruire un efficace gioco di squadra tra i principali attori di un' amministrazione è una condizione indispensabile per raggiungere risultati e obiettivi politici che possono cambiare le cose in meglio e in modo duraturo. Tale condizione temo che  non può ormai più essere sottovalutata ulteriormente».

Intanto il toto nomine è partito: la papabile numero uno sarebbe la professoressa Rita Nobile, già segretaria provinciale dei comunisti italiani e assessore nella prima giunta Reschigna, nei primi anni ’90, è stata molto attiva nella fase di avvio del Teatro Maggiore. Non si esclude nemmeno uno “spacchettamento” delle deleghe. Altro sarebbe il nome opzionato dal Pd, ma la scelta resta del sindaco, nè si sa quanto il Partito Democratico abbia voglia di insistere e "bruciare" un possibile candidato per il 2019.   

 

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Pubblicato il 18 Luglio 2017
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