Cyberbullismo, come combatterlo: 314 ragazzi del Cobianchi a lezione dai Carabinieri
Il corso contro le persecuzioni on line è stato tenuto dal luogotenente Tiziano Petaccia
Cyberbullismo, come combatterlo: 314 ragazzi del Cobianchi a lezione dai Carabinieri Il corso contro le persecuzioni on line è stato tenuto dal luogotenente Tiziano Petaccia
VERBANIA – S’è concluso oggi il primo ciclo di incontri sul cyberbullismo tenuto dai CC all’istituto Cobianchi. «La promozione della cultura della legalità e il contrasto culturale alle forme di devianza nella fascia di età adolescenziale – si legge nel comunicato in arrivo dal Comando verbanese – , la più critica e vulnerabile, sono un tema molto sentito, non solo dalle scuole ma anche dall’arma dei Carabinieri, che di concerto con gli istituti collabora ad una serie di iniziative volte a far comprendere ai ragazzi quali sono i “pericoli” a cui possono andare in contro e come prevenirli e reprimerli in prima persona».
Gli incontri, tenuti dal luogotenente Tiziano Petaccia, hanno avuto inizio lunedì 16 ottobre e si sono suddivisi in 4 giornate, (16, 18, 23, e 25), interesse dell’istituto è stato quello di dare priorità alle classi del primo anno. In particolare gli incontri hanno visto un’affluenza importante, con 14 classi per complessivi 315 alunni neo arrivati alle scuole superiori.
Il tema principale è stato quello appunto del “cyberbullismo” che, con l’ormai consolidato avvento degli smartphone e dei social network, è un fenomeno sempre più dilagante. Strettamente correlato al bullismo, il cyberbullismo vede come vittime quasi sempre adolescenti, di 12-14 anni, in età scolare (si calcola quasi 3 su 5 ragazzi) che, nella maggior parte dei casi, frequentano la stessa scuola del cyber-persecutore.
Negli incontri, richiesti personalmente dalla dirigente scolastica, è stata quindi illustrata non solo la nuova legge 71 del 2017 sul contrasto e la prevenzione del reato, ma sono stati trattati anche altri argomenti strettamente collegati con questo fenomeno, come l’alcolismo e il consumo degli stupefacenti.
«Interesse principale dell’arma dei Carabinieri, unitamente a quella degli istituti che richiedono il nostro intervento – conclude la nota -, è, quindi, quella strettamente legata alla prevenzione, a insegnare ai giovani come non cadere in questo vortice dal quale è difficile uscire».
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