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Voleva le scuse dagli “Amici degli animali”, l’assessore Sau rinviata a giudizo per abuso d’ufficio

Il Comune non si costituirà parte civile

Voleva le scuse dagli “Amici degli animali”, l’assessore Sau rinviata a giudizo per abuso d’ufficio Il Comune non si costituirà parte civile

VERBANIA – Il Comune di Verbania non si costituirà parte civile nel procedimento a carico dell’assessore all’Ambiente Laura Sau; la Giunta lo rende noto attraverso un comunicato che risponde anche all’interpellanza mossa dai consiglieri Renato Brignone e Ludovico Martinella.
La vicenda che coinvolge Sau, questa mattina rinviata a giudizio per “abuso d’ufficio” per il  mancato patrocinio alla manifestazione “Amico cane” del settembre 2016, ha visto dunque il Gup Elena Ceriotti, accogliere la richiesta del pm Sveva De Liguoro. Alla richiesta di patrocinio, Sau rispose infatti con una e-mail con la quale chiedeva che l’associazione richiedente si scusasse “e poi decideremo”. Va ricordato per chiarezza che con gli “Amici degli animali” i rapporti erano tesi per le questioni inerenti la gestione del canile, tant’è che s’è giunti a una serie di querele incrociate per diffamazione, oggetto di altri procedimenti.  
Così anche secondo il giudice per le udienze preliminari Sau avrebbe abusato del suo ruolo subordinando la concessione del patrocinio alla richiesta di scuse, dunque avrebbe arrecato un danno ingiusto all’associazione (o ottenuto un vantaggio indebito).
Per la difesa, la concessione dei patrocini è prerogativa del sindaco e non degli assessori, pertanto Sau non aveva il potere di negare o concedere il patrocinio; inoltre il senso del patrocinio è la condivisione politico-amministrativa di una iniziativa, pertanto sarebbe discrezione di una giunta, non può essere un obbligo.
Motivazioni evidentemente non ritenute sufficienti dal Gup e per questo il 7 febbraio Sau andrà a processo. L’associazione “Amici degli animali”, intanto questa mattina si è costituita parte civile. Non così il Comune per decisone della Giunta che oggi replica alle sollecitazioni giunte dalle opposizioni. «Una scelta basata anche sulle note dell’avvocatura comunale che sottolinea come la costituzione di parte civile implica l’esercizio di un’azione civile risarcitoria che si innesta in giudizio penale – si legge nel comunicato -. La eventuale dichiarazione di parte civile deve contenere una ragionevole causa la cui fondatezza ed ammissibilità devono poi essere accettate dal Tribunale e che alla Giunta appaiono non evidenti.
Quanto poi al presunto danno d’immagine poiché lo stesso, nel caso ci sia, deriva unicamente dalla commissione di un reato, esso si concretizza eventualmente solo in caso di condanna e non è certo collegato al semplice rinvio a giudizio. Notiamo con rammarico che su una questione di un mancato patrocinio a una iniziativa di una associazione (perchè è questo di cui si sta dibattendo), alcune forze consiliari di minoranza usano un processo ancora da farsi, senza una sentenza, per fare battaglia politica
».

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Pubblicato il 06 Novembre 2017
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