Scovati e denunciati dai carabinieri i responsabili dell’incendio al Roxy bar di Stresa , il mandante è un 83enne
Scovati e denunciati dai carabinieri i responsabili dell’incendio al Roxy bar di Stresa , il mandante è un 83enne
STRESA – Identificati e denunciati dai Carabinieri, i tre responsabili dell’incendio al Roxy Bar di Stresa, lo scorso 6 settembre Il mandante è un pregiudicato milanese di 83 anni; gli esecutori un 44enne equadoregno e un campano di 61 anni, entrambi gravati di precedenti specifici.
Una vendetta verso il titolare del bar, la causa dell’attentato.
Le indagini condotte dagli uomini della stazione stresiana comandata dal luogotenente James Lui, sono state particolarmente complesse. Il punto di partenza sono state le riprese delle videocamere di sorveglianza, le cui immagini sono state passate minuziosamente al vaglio fino a trovare nei filmati presi in una sera di fine di agosto, circa una settimana prima dell’incendio, un particolare episodio. Una diatriba tra un cingalese, un venditore di fiori, e l’ottantarenne. I due litigano, il proprietario del Roxy li caccia entrambi dal locale e il milanese, a questo punto, ne approfitta per allontanarsi senza pagare il conto. L’esercente reclama il dovuto, reitera la richesta una settimana dopo, ma invano.
Dopo averlo identificato attraverso le telecamere, i Carabinieri scoprono che l’anziano è gravato da diversi precedenti penali, pertanto accentrano su di lui l’attenzione. Passano allora a controllare i tabulati telefonici relativi all’utenza dell’uomo, e scoprono una serie di contatti con due utenze in particolare, i militari accerteranno che quei numeri fanno capo a due pregiudicati, il sudamericano e il campano; li identificano, anche loro risiedono nel Milanese e intanto provano a cercarne le tracce a Stresa al momento dell’incendio. Presenza che sarà poi confermata da altre immagini di videosorveglianza. Il caso è risolto. Si sono intanto chiarite anche le modalità dell’incendio appiccato tra la mezzanotte e le 0.30 della notte del 6 settembre scorso. Due taniche di una mistura di benzina e solventi (per accelerare la reazione) collegate ad uno stoppino artigianale, erano state collocate nel locale, chiuso per riposo settimanale: una al centro del bar e l’altra vicina al banco. La deflagrazione era stata potente, seguita poi da un incendio che aveva pesantemente danneggiato il locale e che non si era estesa all’edificio vicino solo grazie al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco.
La Procura della Repubblica, ha contestato ai tre il reato di concorso in danneggiamento seguito da incendio.
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