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Restyling per lo storico palazzo della banca

Ristrutturazione in vista per il Palazzo della Banca Popolare di Bergamo: ai nastri di partenza i lavori

popolare luino palazzo"La ristrutturazione del Palazzo della Banca Popolare è un grande evento – annuncia il Primo Cittadino Andrea Pellicini – che ho auspicato ed invocato sin dal mio insediamento come Sindaco".
Così si completa il quadro della riqualificazione di questo angolo meraviglioso di Luino. Dopo il Palazzo Comunale, la Chiesa di San Giuseppe, l’Imbarcadero e il lungolago mancava soltanto questo storico edificio.
"Ringrazio davvero Banca Popolare di Bergamo per la sensibilità dimostrata nei confronti della nostra Città. – continua il Sindaco – Luino sta tornando allo splendore di un tempo. Grande merito va anche al consigliere Comunale Vito Vaglio che ebbe a sollecitare l’intervento con un’interrogazione in Consiglio".

La Banca Popolare di Luino e di Varese fu fondata nel 1884 per iniziativa locale e in forma cooperativa. L’istituto di credito resistette sino alle soglie del Duemila quando fu ricompreso in più ampi e ramificati circuiti finanziari. Per un secolo gestì le sorti progressive dell’imprenditoria luinese, allora caratterizzata da ingenti investimenti per dar vita a svariate filiere produttive (tessili e meccaniche, principalmente) sul territorio comunale e all’estero (in Russia, principalmente). I tre edifici allineati a lago, indicati da Piero Chiara, ossia il municipio, la banca e l’«areo pronao» della chiesa di s. Giuseppe erano parte di un unico complesso, variamente trasformato nei secoli e mai completato secondo quel grandioso progetto unitario che gli ultimi feudatari locali, i Crivelli, avevano affidato nel 1775-78 all’architetto Carlo Felice Soave (Lugano, 1740 o 1749 – 1803): un unico palazzo che abbracciasse, con una fronte di oltre 120 metri, tre corpi di fabbrica e si saldasse in unità, verso sud, con la cappella gentilizia di San Giuseppe. Il Municipio attuale doveva costituire l’ala nord di questo complesso e, a sua volta, era, già nel Settecento, il risultato di complesse alterazioni del sito: almeno dalla metà del Quattrocento erano qui collocati la prima residenza podestarile e il primo banco di giustizia luinese; quindi, dal 1600-1603 i Marliani, appena acquisita la titolarità del feudo di Luino e Quattro Valli, trasformarono quelle antiche preesistenze in un’embrionale residenza di villeggiatura attorniata di giardini a aperta alla vista del lago. La banca, invece, rappresentava l’ala sud del piano architettato alla fine del Settecento: fu il settore meglio ideato dall’architetto Soave, disegno che è ancora possibile leggere con chiarezza sulla facciata posteriore, rivolta verso i giardini.
(Federico Crimi)

Pubblicato il 10 Aprile 2014
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