Cannobio: in tanti alla Festa dei Lumineri
Cannobio: in tanti alla Festa dei Lumineri
CANNOBIO – S’è ripetuto, anche oggi, il miracolo della devozione popolare alla Sacra Costa. “E’ bello vedervi in tanti qui, questa sera”, così s’è rivolto ai fedeli il vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla, aprendo l’omelia durante la messa concelebrata che ha preceduto la discesa delle reliquie – le piccole ossa a forma di costole – che, dai giorni immediatamente successivi al 7 gennaio 1496. La sera in cui, tramanda da quasi cinque secoli la tradizione, la figlia dell’oste Tommaso de’ Zacchei le trovò insieme alle gocce di sangue cadute dal dipinto che raffigurava Cristo appena deposto dalla croce. Poi il consueto rito del bacio della reliquia, durato 45 minuti abbondanti. E la partenza della processione, poco dopo le 19, dal sagrato della chiesa collegiata di San Vittore fino al santuario della Santissima Pietà dove rimangono esposte fino a domani pomeriggio, prima di tornare sempre in processione, in collegiata ed essere issate fin sopra la volta dell’altare maggiore e sistemate nella cappella dove sono conservate tutto l’anno. Domattina, alle 10, la messa celebrata da monsignor Claudio Fontana, canonico del Capitolo metropolitano di Milano. Alle 15 i vespri e, come detto, il ritorno in collegata.
Al passaggio della processione sul lungolago hanno assistito, per la prima volta, i passeggeri della Crociera della Festa dei Lumineri, partita alle 13,55 da Arona e arrivata alle 16,30 a Cannobio, con imbarco dallo scalo alle 19. Una novità a cura della Navigazione Lago Maggiore in collaborazione con il comune di Cannobio.
Al termine della processione, la parte ludico conviviale dei “lumineri”. La cena a base di verze e luganighe servita in tutti i ristoranti cannobiesi, solo per chi aveva prenotato prima. Alla mensa della scuola media la cena organizzata dal comune per le autorità presenti e i cittadini che hanno fatto in tempo a prenotarsi. Un piccolo-grande miracolo culinario che ha trasformato un piatto povero, le verze e le luganighe servite quella sera di gennaio di quasi 5 secoli fa, in una prelibatezza ambita.
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