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Il Museo del Paesaggio apre le porte agli operatori turistici del territorio

Il Museo del Paesaggio apre le porte agli operatori turistici del territorio

Porte aperte e visita guidata gratuita per gli operatori turistici del territorio: è l’iniziativa promossa dal Museo del Paesaggio in questi giorni. Il vicepresidente Giovanni Margaroli ha accolto i numerosi operatori accorsi: “Il fine di questa proposta” ha asserito “è quelle di creare una collaborazione tra le strutture ricettive e la nostra attività. Credo sia di interesse comune creare un territorio che promuova iniziative culturali con lo scopo di incrementare i visitatori”. E in effetti il numero dei visitatori del Museo del Paesaggio è in crescita: nel 2016 le visite sono state 5086, mentre nel 2017 ben 8118 di cui l’82% rappresentato dai turisti.

“Gli stessi visitatori” ha proseguito Margaroli, ”Ci hanno fatto riflettere spingendoci in qualche modo verso questa iniziativa: molti di loro infatti, terminata la visita al museo, hanno lasciato un commento più che positivo e soprattutto di stupore circa le opere che il museo ospita ed il loro valore. Purtroppo non tutti sono a conoscenza dell’immenso valore culturale ed artistico delle opere sposte. Addirittura ogni anno vengono date in prestito per essere esposte nelle maggiori mostre nazionali ed internazionali, dunque la nostra reputazione fuori dalla nostra provincia è davvero considerevole. Per noi la cosa fondamentale è che gli operatori che stanno alle receptions, e ai frontoffice, siano convinti della proposta che stanno facendo quando indirizzano gli ospiti verso il Museo del Paesaggio".

A guidare gli operatori nella visita il  Stefano Martinella storico d’arte. Grazie ala sua enorme esperienza, i visitatori ospiti hanno potuto ammirare e soprattutto conoscere i segreti delle collezioni di Pittura, Scultura, Archeologia e Religiosità popolare. L'intero piano terra di Palazzo Viani, è dedicato allo scultore impressionista Paolo Troubetzkoy (1866-1938), nato a Intra, sul lago Maggiore, da padre russo e madre americana. Per desiderio dell’artista stesso, i suoi eredi donarono al Museo del Paesaggio tutte le opere in gesso lasciate sia nella residenza verbanese che nello studio di Neuilly sur Seine, in Francia ricostruito all’interno dello stesso museo. Il Palazzo conserva anche 53 opere di  Arturo Martini (1889-1947): terracotte, nove gessi, sette dipinti e quattro medaglie. Nel secondo piano di palazzo Viani, si trovano quindici sale dedicate alla Sezione pittura. Il percorso prende avvio dalla sala degli affreschi del Quattrocento per poi proseguire negli ambienti riservati ad opere d’arte realizzate tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Spiccano i nomi dello scapigliato intrese Daniele Ranzoni e del suo primo maestro Luigi Litta; vi sono anche opere di Federico Ashton, degli esponenti del naturalismo lombardo quali Achille Tominetti, Eugenio Gignous, Guido Boggiani; di Arnaldo Ferraguti; di Sophie Browne della Valle di Casanova; quindi ai divisionisti, di cui Vittore Grubicy De Dragon, Carlo Fornara, Cesare Maggi, Guido Cinotti.
La visita alla Sezione si conclude con le opere di alcuni maestri del Novecento tra cui Siro Penagini e Mario Tozzi, autore quest’ultimo a cui sono dedicate tre sale.

 

Attualmente il Museo ospita sino al 1° ottobre, la mostra 'I volti e il cuore: la figura femminile da Ranzoni a Sironi e Martini' curata da Elena Pontiggia docente a Brera e al Politecnico di Milano; la mostra presenta la figura della donna e il mondo al femminile nell'arte figurativa tra la fine dell'Ottocento e la metà del novecento. Terminata la mostra, dal 2 ottobre, verrà riallestita la pinacoteca secondo il percorso permanente.

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Pubblicato il 09 Febbraio 2018
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