“La terra buona”: ecco il film girato in Val Grande [Fotogallery]
“La terra buona”: ecco il film girato in Val Grande [Fotogallery]
Domani, venerdì 23 febbraio alle ore 19,30 sarà presentato alla stampa locale La terra buona, il film del regista Emanule Caruso girato nel Parco nazionale della Val grande. L'incontro si terrà presso il foyer panoramico del Teatro “Il Maggiore”, un'occasione di approfondimento sul film e sulle modalità di produzione.
Il film sarà proiettato a Intra (Cinelandia) dall’1 al 7 marzo, con una serata di presentazione in programma venerdì 2 marzo alle ore 20.
“E’ stata una produzione con un altissimo tasso di difficoltà. La Val Grande è logisticamente di una criticità molto alta. Spostare per 2 mesi 25/30 persone in una valle senza strade, alberghi e strutture, con un budget al limite, è stata l’impresa più ardua da superare” dice il regista.
Il film prende spunto da personaggi realmente esistiti, che il regista fa coesistere in una libera trama narrativa.
Padre Sergio, ha passato quasi tutta la vita in una vecchia baita che lui stesso ha ricostruito. Con il monaco, da diversi anni, abita anche Gianmaria, un piccolo e tozzo uomo dal fare buono che, un giorno, si presenta con due persone mai viste prima: sono due ragazzi disperati e preoccupati che non sono lì per incontrare il vecchio monaco. I forestieri stanno invece cercando un'altra persona che, in gran segreto, è ospite da Padre Sergio da oltre un mese, al quale i due nuovi arrivati presentano una richiesta di vita o di morte. Così, il loro arrivo, stravolgerà e metterà a rischio per sempre la pace e la serenità di uno degli ultimi angoli di paradiso rimasti in Terra.
La serata sarà accompagnata da una degustazione di prodotti locali a cura del gruppo culturale “Le Donne del Parco”. Saranno presenti il regista e produttore Emanuele Caruso con tutto il cast del film ed il presidente del Parco Massimo Bocci.
LA VALGRANDE DI EMANUELE CARUSO
(Dalle note di regia) Nonostante Padre Sergio fosse residente in Val Maira in Provincia di Cuneo, ho deciso di girare questo lm in Val Grande, al con ne con la Svizzera, in provincia di Verbania. Non sapevo neanche esistesse un’aera del genere in Piemonte, a due ore da casa mia: 152km quadrati di natura incontaminata. Nessuna casa, palo della luce, negozio o strada. Solo sentieri e giorni interi di cammino per poter attraversare questo cuore verde immenso. Quando ho scoperto questo posto che sembrava la Nuova Zelanda gè maturata quella convinzione che è poi diventata realtà.
Ho spostato infatti questa storia in Val Grande, perchè questa Valle meravigliosa e incontaminata si addiceva di più, a mio modo di vedere, alla storia che volevo andare a raccontare. E anche al messaggio che volevo dare.
Questo ha ovviamente complicato le cose. Il budget iniziale del lm doveva essere di 600.000 Euro. Ma non abbiamo trovato nessuna casa di produzione disposta a investirci sopra o a co-produrre il lm. Si doveva fare una scelta: cambiare storia e trovarne una che piacesse di più ai nostri interlocutori, oppure provare a girare lo stesso il lm con risorse molto limitate. Investendo tempo e denari propri.
In qualità di Produttore, oltre che Regista, la scelta di girare lo stesso con meno di 1/3 del budget previsto è stata automatica. E’ stata una scelta che sicuramente non farò più per nessun altro lm. Perchè il tempo e i sacri ci fatti per portare LA TERRA BUONA sul grande schermo, con un budget così ridotto, hanno davvero spostato oltre il limite le nostre forze siche e soprattutto mentali.
E’ stata una produzione con un altissimo tasso di dif coltà. La Val Grande è logisticamente di una criticità molto alta. Spostareper 2 mesi 25/30 persone in una Valle senza strade, alberghi e strutture, con un budget al limite, è stata l’impresa più ardua da superare.
Il film è stato girato in 6 settimane (+ 2 di pre-produzione e prove con gli attori) fra Agosto e Luglio 2016. I sopralluoghi sono iniziati a Settembre 2015 e nel Parco Nazionale della Val Grande, nei Comuni di Vogogna e Premosello-Chiovenda abbiamo trovato degli interlocutori che, dopo le prime perplessità dovute al fatto che non avessero mai avuto a che fare con una produzione cinematogra ca, hanno aderito al progetto al 100%. Non avendo neanche i fondi per pagare vitto e alloggio siamo riusciti, tramite l’Associazione Alpe Capraga, che ha dato un contributo fondamentale al lm, ad avere a nostra disposizione un’intera borgata a 1.000 metri d’altezza chiamata “Capraga”. Era l’ultima borgata raggiungibile in auto, attraverso una strada quasi sterrata con curve a gomito molto strette e di estrema percorribilità. Ad oggi è sicuramente la strada più impervia mai vista in vita mia.
Per circa 2 mesi nell’estate 2016 gli abitanti ci hanno lasciato le loro case dove dormire, mentre l’Associazione Alpe Capraga ha provveduto a costruire per noi docce, impianti elettrici, cucine da campo, tendoni per mangiare, bagni e molto altro.
Un generatore a benzina alimentava tutto il piccolo paesino, inclusa l’illuminazione pubblica notturna.
Per 4 mesi antecedenti le riprese, i volontari dell’Associazione Alpe Capraga, hanno lavorato tutti i giorni per farci trovare tutto il necessario per ospitare una troupe di circa 20 elementi, oltre a 6 attori che si sono dovuti adattare a vivere in un posto sperduto lontano dal mondo e immersi nella natura. Anche se è stata proprio questa la chiave ideale per far entrare gli attori nei personaggi. E il lm ne ha giovato in modo determinante.
Per il vitto, grazie ai nostri partner, ci sono state fornite materie prime come frutta e verdura, carni e salumi, formaggi e poi pasta, sughi, latte, biscotti e alimenti per la colazione.
Grazie alla scuola FORMONT della Val Grande poi, 9 studenti si sono alternati per cucinare tutti i pasti della troupe per tutto il periodo. Quest’impresa, totalmente atipica nel mondo del cinema, ci ha permesso di poter azzerare i costi di vitto e alloggio e dunque di poter girare il lm. L’organizzazione ci è però costata oltre 1 anno di lavoro e programmazione con i vari enti, istituzioni e abitanti del posto. Coordinare il tutto è stato il lavoro più intenso.
Un lm girato in condizioni non convenzionali, il cui budget esiguo ci ha costretto in montaggio per oltre 1 anno, facendo così che il progetto da quanto è stato pensato e scritto no alla sua uscita nelle sale, abbia visto un periodo totale di realizzazione di 4 anni.
(in basso sfoglia la fotogallery)
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