“Basta politici, difendiamo da soli il nostro ospedale”
Stanchi di ottenere solo promesse, alcuni cittadini hanno creato il Comitato "Ospedale città di Luino". Primo passo raccogliere le firme per dimostrare il livello di insoddisfazione generale
«Sono anni che ascoltiamo solo promesse. Ora siamo stanchi, tuteleremo da soli il nostro ospedale». Così, l’altra sera, è nato a Luino il Comitato spontaneo in difesa del Confalonieri. Molti cittadini hanno partecipato alla serata di presentazione in cui si sono avviate anche le prime iniziative: « Ora che ci siamo costituiti – spiega Luca Pandolfi uno dei promotori – inizieremo a raccogliere le firme. Quando saremo pronti, ci faremo sentire».
Il Comitato, dunque, è la risposta a una politica che non sa più rappresentare le istanze dei cittadini: « Sono vent’anni che ascoltiamo proclami, puntualmente, disattesi – continua Pandolfi – Non possiamo più fidarci di amministrazioni o politici: noi siamo un gruppo di cittadini con una certa esperienza. Conosciamo le regole, le direttive che vengono impartite e, soprattutto, i reali effetti sull’attività quotidiana in corsia. Tra i sostenitori ci sono ex operatori della sanità come medici, infermieri o tecnici che hanno lavorato in ospedale e sanno cogliere le reali conseguenze delle decisioni. Noi monitoreremo costantemente la situazione, pronti a bloccare qualsiasi provvedimento che indebolirà questa struttura».
L’ospedale di Luino, benché considerato un presidio di periferia, serve un territorio particolare: « Noi siamo circa 40.000 abitanti, più o meno quanti risiedono a Gallarate ( 52.000 ab.) dove c’è un ospedale ben più strutturato e ricco del nostro. Questo è un territorio complesso e le vie di comunicazioni non sono veloci. Non si può pensare di dover contare su un’assistenza lontana e difficile da raggiungere. Vogliamo che a Luino ci siano i servizi di base ma anche le risposte alle problematiche urgenti della popolazione, soprattutto i nostri anziani. Il pronto soccorso deve essere all’altezza della sua missione. Non dimentichiamo il flusso turistico dei mesi estivi…».
Si parte, dunque, con una raccolta di firme: « Poi ci presenteremo a chi vorrà ascoltarci. Davanti ai numeri che pensiamo di raccogliere, nessuno potrà più far finta di nulla. Chiediamo che ci siano piano di sviluppo almeno ventennali: non è possibile che si cambi musica ogni volta che muta il direttore…».
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