Ispra Angera Calcio, il cigno del Lago Maggiore
Nel 2012 le due società hanno unito le forze per costruire un settore giovanile coi fiocchi: dopo tre anni l’obiettivo è raggiunto
«Siamo una società strana, qui presidente e dirigenti tagliano l’erba e segnano le linee del campo, danno una mano per la pulizia degli spogliatoi e tante altre cose». Così Fabrizio Piras presenta il mondo dell’Ispra Angera Calcio.
Una realtà cresciuta in punta di piedi sulle sponde del Lago Maggiore e che pian piano si è fatta conoscere in provincia di Varese. Fabrizio è responsabile del settore giovanile e gestisce più di 200 ragazzi, dai Piccoli Amici agli Allievi. E allora, viene da chiedersi, cosa c’è di strano in tutto questo? «C’è che non abbiamo un presidente che mette mano al portafoglio e si comporta da padre padrone. Qui ci sentiamo tutti allo stesso livello. L’Ispra Angera Calcio è costituito da un gruppo di soci che economicamente contribuiscono come possono, ma soprattutto mettono grande passione in quello che fanno. É solo grazie al volontariato, allo spirito di sacrificio e a una gestione attenta che andiamo avanti».
Tutto è cominciato nell’estate del 2005. L’As Ispra Calcio aveva cessato la propria attività e l’amministrazione comunale convocò un gruppo di appassionati per non far sparire il calcio in paese. Così nacque la nuova società, con prima squadra e settore giovanile. «Siamo partiti solo con 36 ragazzi – ricorda Piras – e ora ne abbiamo più di 200». La svolta è arrivata nel 2012, quando la nuova Asd Ispra Calcio ha inglobato il settore giovanile dell’Angera Calcio, diventando a tutti gli effetti Asd Ispra Angera Calcio. Da questa unione si è formato l’assetto societario con Paolo Binda presidente, Mirko Pedron Messina e Carlo Antonetti vicepresidenti, Fabrizio Piras e Peter Hansen responsabili del settore giovanile. «È stata una scelta intelligente – commenta Piras – i rapporti tra le società erano già ottimi e con l’accorpamento dei settori giovanili siamo riusciti a costruire una realtà importante. Tra paesi piccoli non bisogna concentrarsi su cose futili, ma unire le forze per lavorare nelle condizioni migliori. Ora le squadre si allenano a Ispra e Angera e abbiamo in concessione anche il campo di Cadrezzate, dove si allenano gli Allievi, visto che quelli di Ispra non bastano più».
Da questo matrimonio è iniziato un percorso pieno di soddisfazioni. Perché il primo obiettivo dell’Ispra Angera Calcio è quello di far crescere i giocatori. Ma un lavoro più accurato sul piano tecnico, grazie alla presenza di ottimi allenatori, ha portato anche buoni risultati. «Le nostre squadre di Allievi 2000 e Giovanissimi 2002 partecipano ai campionati regionali e gli Esordienti 2004 e i Pulcini 2005 stanno facendo benissimo. Abbiamo anche una squadra femminile che partecipa al campionato provinciale. Per una società piccola come la nostra sono traguardi importanti».
Anche perché il club biancorosso deve fare i conti con un ostacolo non indifferente. «Geograficamente siamo appartati, non possiamo avere lo stesso movimento che c’è in grandi centri come Varese, Busto e il Gallaratese. Lavoriamo solo con ragazzi della zona. Ultimamente ci stanno conoscendo anche da fuori, qualche giocatore è arrivato da Gavirate, Comerio e Sesto Calende. Ci fa piacere, vuol dire che apprezzano il nostro modo di lavorare».
Così l’Ispra Angera Calcio è diventata un punto di riferimento. Non solo dal punto di vista sportivo. «Quando si ha a che fare con i ragazzi non si può pensare solo al calcio – spiega Piras – un settore giovanile deve anche saper educare e dare delle regole. Se ci sono situazioni particolari ne parliamo tranquillamente con i genitori e in qualche caso con gli assistenti sociali. Giocare è importante, ma crescere lo è ancora di più».
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