Ogni volta, inevitabilmente, i saldi fanno discutere. A volte le associazioni dei consumatori, altre i consumatori stessi, in particolare, però, ci sono loro: i commercianti.

Del resto è una delle dinamiche che più spesso movimentano la normale attività di chi vende e spesso ci si divide sulla loro portata, sui tempi della loro applicazione e più in generale sulla loro opportunità.

I saldi del 2016 sono appena iniziati, i clienti ci sono ma senza il pienone che ci si può immaginare. O almeno è quello che abbiamo visto facendo un giro per le vetrine del centro di Varese durante il primo giorni di sconti.

Ecco, però, una voce che si alza contro la loro opportunità, si tratta di un’attività di Ispra il cui venditore, Matteo, non ci sta ad adeguarsi e non fa saldi:

 

Egregio direttore,

a partire dal 5 gennaio, in tutta Italia sono iniziati i saldi invernali. Sconti dal 20 al 70 %. Ma perchè fare i saldi?

Cara redazione, io sono un piccolo commerciante di Ispra. Il prodotto di punta sono le camicie. Il mio obbiettivo è la trasparenza e la qualità. I prezzi di vendita che applico ai miei prodotti, sono uguali tutto l’anno. Perchè dovrei fare i saldi?

Io considero i saldi, un modo per svendere e/o, mi spiace dirlo, “truffare” il cliente. Perchè dico questo?

Se il giorno 20/12 acquisto un maglione a 120.00€, e il giorno 06/01 lo stesso maglione lo trovo scontato del 50%,come mi dovrei sentire? Perchè “svalutare” un prodotto,che fino a 10 giorni fa costava 69,00€,e oggi costa 34,50€?

Questa è una domanda che vorrei rivolgere ai miei colleghi negozianti di tutta la provincia. Fare i saldi, significa svalutare un prodotto. Non era meglio, a questo punto, tenere un prezzo di vendita più basso?

Cordiali saluti a tutti

Matteo