Da Germignaga a Chernobyl
Gli scatti di Chernobyl faranno parte di una mostra che aprirà i battenti il prossimo venerdì 12 febbraio a Maccagno, all'interno del punto d'incontro di via Valsecchi, e sarà visitabile fino al 23 febbraio
Nel 2014 il fotografo germignaghese Alessandro Lucca ha preso parte ad una spedizione fotografica che ha visitato la città ucraina di Pripyat e la centrale nucleare nei pressi di Chernobyl. Pripyat è la più grande città fantasma al mondo, abbandonata a partire dal 26 aprile 1986.
Quel giorno una nuvola di materiale radioattivo fuoriuscì dal reattore, dopo l’esplosione del reattore 4, e ricadde su vaste aree intorno alla centrale, contaminandole pesantemente e rendendo necessaria l’evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 336.000 persone. Nubi radioattive raggiunsero anche l’Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia con livelli di contaminazione via via minori, toccando anche l’Italia, la Francia, la Germania, la Svizzera, l’Austria e i Balcani, fino a porzioni della costa orientale del Nord America
I suoi scatti faranno parte di una mostra che aprirà i battenti il prossimo venerdì 12 febbraio a Maccagno, all’interno del punto d’incontro di via Valsecchi, e sarà visitabile fino al 23 febbraio.
Ecco come Alessandro descrive alcune immagini sulla sua pagina facebook Enolabrain: «Le bambole abbandonate in un asilo nido di Pripyat, tra tutti i luoghi visitati nella zona di esclusione di Chernobyl, sono ciò che colpisce di più, un autentico pugno nello stomaco. Non so esprimere a parole esattamente quello che provavo, so solo che per molto tempo mentre camminavo tra lettini e giocattoli ormai ridotti a macerie mi chiedevo: i bambini che giocavano qui nel 1986 avevano più o meno la mia età, quanti di questi sono diventati adulti? quanti in questo momento stanno vivendo una vita “normale”?».
Lucca descrive così la sua mostra “Chernobyl: i resti di un sogno”:«Questa mostra è il racconto fotografico di una settimana passata all’interno della ‘zona di esclusione’ l’area posta in un raggio di 30 km dalla centrale nucleare esplosa. Quest’area è completamente delimitata e sorvegliata per impedirne l’accesso a causa della permanenza di radiazioni nell’ambiente ed è possibile accedervi solo tramite permessi e facendosi accompagnare da una guida ucraina».
Inaugurazione: venerdì 12 febbraio con una presentazione alle ore 21.
Orario di apertura: fino al 21 febbraio con i seguenti sabato-domenica 10-22, da lunedì a venerdì 18-21.