La pista ciclopedonale Suna-Fondotoce divide il consiglio
La pista ciclopedonale Suna-Fondotoce divide il consiglio
Procede, a fatica, l’iter della pista ciclopedonale Fondotoce – Suna. Approvata la variante al primo lotto, ieri sera il consiglio ha detto sì, a maggioranza all’esproprio, “per ragioni di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza”, all’esproprio dei terreni di proprietà privata interessati al passaggio del secondo tratto, quello che dalla località Tre Ponti arriva alla Beata Giiovannina. Sono riemerse le polemiche già esplosa in occasione della votazione sul progetto. Favorevoli Pd e lista civica Con Silvia per Verbania, contrari Sara Bignardi (Fronte nazionale), Renato Brignone (Sinistra & Ambiente), Damiano Colombo (Fratelli d’Italia) Mirella Cristina (Forza Italia), Michael Immovilli (club Forza Silvio). Astenuti Roberto Campana (5 Stelle), Giordano Andrea Ferrari (Sinistra unita per Verbania), Patrich Rabaini (Comunità.Vb), Paola Zanoia (Cittadini con voi).
Per Cristina le piste ciclabili andrebbero inserite “in un contesto di progetto di lancio del turismo, non senza progettualità come fa questa amministrazione, vanno altresì tutelati i cittadini che subiscono gli espropri garantendo loro il minimo danno”. Bignardi ha detto ri ritenere la pista un’opera strategica ma “così com’è, senza adeguate misure di sicurezza, non mi può vedere favorevole”. Colombo e Immovilli hanno rivendicato all’amministrazione Zacchera il merito di aver progettato il primo lotto e di avere trovato i soldi contestando all’amministrazione in carica d’aver peggiorato il progetto e di aver fatto peggio col secondo lotto. Gli espropri, anche per Campana che pure s’è astenuto, “mettono in difficoltà i proprietari, si sarebbe dovuto procedere diversamente”. Ferrari, pur sottolineando le manchevolezze del progetto, ha limitato il suo dissenso ad un’astensione. Dai banchi della maggioranze è arrivata la difesa d’ufficio del capogruppo Pd, Marco Tartari. Stizzita la reazione di Claudio Ramoni (Con Silvia per Verbania): “Di questa pista sento parlare da quando mio padre era sindaco (Giacomo, 1980-85, ndr). Stiamo qui ancora a discuterne, di cosa stiamo parlando=”. “Ricordo al collega Ramoni – ha reagito Colombo – che, per l’ennesima volta, la maggioranza, da sola, non ha il numero legale. Se noi abbandonassimo la seduta, vi faremmo fare la figura dei cioccolatai”.
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