Consiglio comunale unanime sull’ospedale
Dibattito infinito e poi il voto sul testo proposto dalla maggioranza: a settembre gli stati generali della sanità in città
Definire le strategie condivise per assicurare la salute dei residenti del Luninese e del nord della provincia e per farlo invitare entro 60 giorni i vertici di ATS e ASST per una sorta di “Stati generali” della sanità.
Questo, nel succo, l’impegno sottoscritto all’unanimità dal consiglio comunale di Luino sul tema caldissimo di quest’estate: l’ospedale e il suo futuro.
In apertura di consiglio si è rispettato un minuto di silenzio per le vittime del terrorismo e dopo la consegna di un riconoscimento alla carriera al preside Emilio Rossi, la seduta è entrata nel vivo.
Prima della discussione sulle tre mozioni legate alla sanità all’ordine del giorno (due, della minoranza, praticamente identiche, una della maggioranza) il consigliere di minoranza Giuseppe Taldone ha manifestato il suo disappunto: “Su un tema come questo non si può andare divisi, si sarebbe potuti arrivare ad un unico documento votato all’unanimità. A questo punto sarebbe bene ritirarle e presentarne una condivisa”.
Il sindaco Pellicini ha ritenuto “saggia” la proposta del consigliere Taldone, invitando “ciascun gruppo a delegare un consigliere per lavorare su un documento unitario, organizzato nei lavori dallo stesso Taldone, che ha proposto questa soluzione”.
Da qui si è sviluppato un lungo dibattito circa la bontà di un testo piuttosto che di un altro: un ‘tira e molla’ che alla fine ha giovato alla maggioranza, la quale ha incassato l’unanimità sul proprio testo.
Il capogruppo de “L’altra Luino” Franco Compagnoni ha registrato “con estremo piacere la proposta di saggezza di Taldone che fa riferimento al buon senso e all’unità di intenti. Inoltre la mozione è uno strumento delle minoranze per far sentire la propria voce: su un tema come questo una mozione non resterà isolata. Non ritireremo questa mozione perché dobbiamo mettere dei punti fermi sul tema e trasformare il dibattito in contenuti precisi”.
Simona Ronchi, capogruppo di maggioranza si è detta dispiaciuta del fatto che Compagnoni non abbia raccolto l’invito di presentare un unico documento: “La mozione della minoranza presenta delle criticità che avevamo proposto di correggere con un documento comune, ma questo invito non è stato accolto. Ci sono temi come quello della salute o dei frontalieri che debbono andare oltre le diverse posizioni in consiglio comunale”.
Il consigliere di minoranza Gianni Petrotta ha fatto riferimento nel suo intervento alle modifiche in atto del sistema sanitario lombardo: “Perché è nato il comitato a difesa dell’ospedale? Perché si annunciano investimenti solo per le cucine o le caldaie e pochissimo per incrementare i servizi al cittadino? Per questo presentiamo la nostra mozione”.
Il vice sindaco Casali ha confermato gli Stati generali della sanità a settembre per fare il punto della situazione, proprio come contenuto nel testo approvato.
“La sostanza della nostra mozione non può non essere votata: è scontato che si deve fare rete coi comuni, per esempio, per questo va votata da tutti: non svilisce il potere della maggioranza, al contrario” ha esortato in sede di dichiarazione di voto il capogruppo de l’altra Luino Franco Compagnoni.
Il sindaco Andrea Pellicini ha preso poi la parola verso il termine della seduta: “Chiedevamo che alcuni aspetti di merito venissero cambiati, per questo, se emendati, la mozione poteva essere votata. La situazione di Luino paga lo scotto di un contesto generale che prevede razionalizzazione del personale, come per l’urgenza notturna in chirurgia, che tornerà ai primi di settembre. Non è chiaro il riferimento della mozione della minoranza a quali ‘logiche politiche’ risponda la volontà di chiudere ad esempio l’ospedale, cosa non vera. Nella mozione vengono lanciate accuse generiche che non possiamo accettare”.
Alla fine il voto del consiglio ha messo la parola fine al dibattito, licenziando all’unanimità il testo della maggioranza.
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