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Carni estere vendute come italiane: tre denunciati

La frode avveniva nel reparto macelleria di grosso supermercato di Luino. Le indagini, su segnalazione, sono state svolte da Asl e polizia di Luino. Contraffatte anche le date di scadenza

Se non ci fosse stata la segnalazione anonima, i clienti del supermercato non se ne sarebbero mai accorti: ma per molti mesi ("Probabilmente diversi anni" ipotizzano gli inquirenti, in base alle prime indagini) in uno dei più grandi supermercati di Luino sono state vendute carni provenienti dall’estero come italiane.

Dietro questa segnalazione, arrivata proprio al loro commissariato, gli agenti della Sezione Polizia Giudiziaria del Settore Polizia di Frontiera/Commissariato di P.S. di Luino insieme agli Ispettori del Distretto Veterinario Nord dell’ASL di Varese – Ufficio di Laveno Mombello hanno invece potutto effettuare una serie di controlli che hanno confermato "la soffiata": nel reparto macelleria all’interno del supermercato "segnalato" hanno riscontrato infatti irregolarità e anomalie sulle etichette che garantiscono la tracciabilità della carne bovina confezionata e preincartata (cioè quella che viene lavorata all’interno del negozio ma venduta già confezionata), nonchè la data di scadenza.

L’imbroglio, scoperto grazie alle indagini che hanno fatto emergere incongruenze tra i documenti di trasporto e le etichette del prodotto venduto, funzionava così: «I pacchi di carne, generalmente provenienti dall’est Europa, ma anche da Germania e Olanda, arrivavano al punto vendita con la loro etichetta di tracciabilità corretta» ha spiegato Marco Bragazzi, commissario capo dirigente del settore polfrontiera di Luino, a capo delle indagini che riguardavano le violazioni penali. Responsabile della frode, però, non era il supermercato: «Responsabile della vicenda è l’azienda che aveva quella parte di supermercato in affitto: una società a responsabilità limitata della provincia di Piacenza». Per questo, ad essere denunciati per "frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine e vendita di prodotti industriali con segni mendaci" sono stati i due amministratori della società, oltre che il responsabile del punto vendita carni. Oltre alla denuncia penale sulla questione pendono anche delle sanzioni amministrative, che verrano definite dalla Asl competente. Nel frattempo, la merce fraudolenta è stata sottoposta all’immediato sequestro sanitario ad alla sua distruzione.

Pubblicato il 13 Agosto 2013
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