Ordinanza revocata: Reno torna balneabile
Chiarita la causa delle vescicole, è di nuovo possibile tuffarsi a patto di osservare alcune precauzioni. La crema solare è la miglior protezione
Bagni di nuovo permessi a Reno di Leggiuno. Oggi, venerdì 8 agosto, il vicesindaco Riccardo Valena ha revocato l’ordinanza di divieto emessa dopo l’allarme "pustole" che aveva colpito alcuni bagnanti. La causa è da imputarsi alla cercaria, un parassita legato a oche e papere e che provoca la dermatite del bagnante. Ponfi e vescicole pruriginose che, comunque, scompaiono con una pomata antistaminica.
I casi, numerosi, avevano fatto scattare l’allarme, forse anche ingigantito dalla novità di questo batterio sulle sponde del Maggiore. L’animale, infatti, è già conosciuto tra i frequentatori del Garda, dell’Iseo e in alcuni bacini svizzeri. Le indagini compiute dall’Asl hanno evidenziato la presenza del batterio, che si muove soprattutto nei fondali bassi. Bastano alcuni accorgimenti e il fastidioso prurito viene scongiurato. La miglior difesa si è dimostrata la crema solare che ha svolto il ruolo di barriera meccanica anche per il parassita. Per evitare spiacevoli sorprese, è sempre meglio farsi una bella doccia dopo la nuotata e cambiare il costume: « Le nostre spiagge sono atterzzate per cui si può riprendere l’attività di balneazione in tutta tranquillità» spiega il vicesindaco.
L’allarme cercaria, però, viene esteso a tutta la costa lombarda del Maggiore: aver individuato il batterio a Reno non salva le altre spiagge. Casi sporadici si lamentano anche in altre località, in particolare dove il fondale è basso.
Dato, quindi, che la causa è ben evidenziata e le conseguenze non sono preoccupanti, l’invito è quello di tornare a bagnarsi in tranquillità, tenendo presente alcune precauzioni:
Ultima raccomandazione è quella di evitare di dare da mangiare ai volatili.
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