Gli ex operai della Stehli e i migranti di oggi, il lavoro raccontato a teatro
Gigi Gherzi ha messo in scena uno spettacolo teatrale nato dalle interviste alla cittadinanza. L'evento ieri sera, 30 settembre, in biblioteca
«Quanto tempo dentro quella fabbrica. Era un lavoro faticoso ma eravamo una compagnia, ci si aiutava uno con l’altro». Sono tanti i ricordi di chi ha lavorato alla Stehli, il setificio di Germignaga che in passato ha dato lavoro a centinaia di persone e di cui oggi resta solo un edificio abbandonato. «E’ un peccato vederlo così, ci ho passato metà della mia vita».
Angela, Giovanna, Giancarlo, Bruno sono alcuni dei dipendenti che hanno lavorato alla Stheli e che tornano indietro nel tempo per raccontare quegli anni: «In pausa pranzo andavamo alla trattoria che c’era all’angolo a mangiare la minestra o prendevamo un panino con la mortadella». «Una volta sono stata beccata dal capo mentre fumavo di nascosto. Gli ho detto una bugia ma era talmente divertente che si è messo a ridere anche lui». «Io ricordo che andavamo al lavoro in bicicletta o a piedi. Era dura ma non eravamo mai da soli e si arrivava in fabbrica sempre insieme».
Un susseguirsi di storie che ieri sera, venerdì 30 settembre, hanno preso vita grazie a Gigi Gherzi, attore e autore milanese che le ha presentate alla cittadinanza sotto forma di performance teatrale. Uno spettacolo emozionante nato grazie ad un laboratorio del progetto “Limes, Confini che s’incontrano” che ha visto dodici volontari raccogliere testimonianze tra i cittadini. L’attore, con grande maestria, le ha poi restituite al paese.
«Abbiamo subito aderito al progetto del Teatro Periferico e siamo molto contenti – spiega il primo cittadino Marco Fazio – E’ stata una serata molto bella e siamo davvero soddisfatti, i cittadini sono coinvolti direttamente in un progetto culturale».
La piccola sala della Biblioteca infatti, ha faticato a contenere tutto il pubblico, dove erano seduti anche gli ex operai della tessitura. «E’ stato emozionante vedere le nostre storie rappresentate in una lettura teatrale – spiega Giovanna – Mi ha permesso di rivivere quel periodo, era la nostra gioventù. Abbiamo iniziato a lavorare a 15 anni, eravamo delle piccole donne». «Uno spettacolo molto bello – continua Giancarlo – Ho passato vent’anni in quella fabbrica, so bene come è stato».
Nello spettacolo di Gherzi le storie delle operaie della Stehli si incontrano con quelle degli operai di oggi, dei migranti in cerca di lavoro, delle nuove generazioni piene di sogni. «Ho dovuto lasciare il mio paese e quando sono arrivato a Genova non avevo casa, cibo, soldi. Alla fine sono arrivato qui dove ho trovato tante persone che mi hanno aiutato ma non è facile» spiega un ragazzo curdo che oggi vive e lavora in valle. «I miei genitori sono arrivati in Italia più di vent’anni fa. Io oggi posso studiare e per il futuro sogno un posto di lavoro che mi dia tante soddisfazioni», dice invece una ragazza di origine africana.
Una serata intensa ed emozionante che è continuata intorno ad un piccolo rinfresco, tra chiacchiere e ricordi.
“Limes- Confini che s’incontrano” continua con tanti progetti. Qui tutti gli appuntamenti
Foto di Domenico Semeraro
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