Lo zafferano è fiorito, primo raccolto ai Baranzit
Ad Angera c'è l'oro rosso: negli orti dei cittadini e ora anche nei campi di una piccola azienda agricola che ha riscoperto un legame storico e importante tra la cittadina e questa coltivazione
È iniziato da poco più di una settimana il raccolto dello zafferano dei Baranzit. Si tratta di una produzione sperimentale avviata da una piccola azienda agricola, Le Sinergie, che ha sede proprio nel rione Baranzit, una zona dalla tradizione agricola radicata e diffusa.
Fioritura e raccolto promettono bene come comunicano con soddisfazione Giovanni e Carmela, i coniugi che hanno dato via a questo progetto.
Il legame tra Angera e lo zafferano ha radici nel passato. Oggi sono in molti i privati che coltivano lo zafferano in riva al Lago Maggiore ma l’idea di avviare una produzione imprenditoriale si è ispirata alla storia di un fisico angerese, don Ajcardo Castiglioni, che fu il primo a diffondere in Lombardia questa coltivazione e a commerciare l’oro rosso nei dintorni della cittadina della Rocca.
Era il 1810 e per ottenerne pochi bulbi da trapiantare, lo scienziato si rivolse all’orto agrario di Pavia. Di quelli ottenuti, uno marcì durante il viaggio, ma riuscì comunque a piantare gli altri cinque che furono sufficienti per dare il via alla “moltiplicazione” e per farlo diventare un vero esperto in materia. Tanto da scriverne un libro “Monografia dello zafferano“, stampato a Milano nel 1829.
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