Da Colmegna a Roma, l’esperienza della Corale parrocchiale al “Giubileo delle Corali”
Un fine settimana ricco di emozioni per i sette coristi giunti nella capitale per partecipare al Giubileo voluto da Papa Francesco
Riceviamo e pubblichiamo il racconto in prima persona vissuto da alcuni giovani di Colmegna che hanno partecipato a Roma al “Giubileo delle Corali”.
Entusiasmo contagioso, condivisione, gioia, sguardi, sorrisi, abbracci. Gente, tanta gente, file lunghe, interminabili. Pazienza, fatica, stanchezza. Devozione, meditazione, ascolto, silenzio. Odori, suoni. Musica lieve, dapprima lontana. Arriva come un’onda travolgente che avvolge tutto e tutti ed esplode in un giubilo: “Aprite le porte a Cristo, non abbiate paura”. Questo e molto altro ha vissuto la Corale della Parrocchia di Colmegna partecipando al Giubileo delle Corali che si è tenuto a Roma dal 21 al 23 ottobre.
Da Colmegna a Roma, l’esperienza della Corale parrocchiale al “Giubileo delle Corali”.
Un fine settimana ricco di emozioni per i sette coristi (Giulio, Giovanna B., Alessandra, Roberta, Daniele, Oksana e Antonella), guidati dalla Maestra del coro Lucia Guagno e dai quattro accompagnatori (Sergio, Graziella, Giovanna P. e Pasqui), giunti a Roma insieme ad altre circa 9mila persone provenienti da tutto il mondo, per partecipare al Giubileo voluto da Papa Francesco tra gli eventi dell’Anno Giubilare della Misericordia. “Una parola sola – spiega Roberta -…insieme”. L’evento si è aperto venerdì scorso con il Convegno formativo sul tema: “Cantare la Misericordia”.
Sabato mattina i partecipanti hanno incontrato il Papa in Piazza San Pietro durante l’Udienza giubilare, presenti circa 100mila persone. Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del saper ascoltare e del dialogo “Non abbaiate, ma parlate soavemente e con calma. Non tenetevi dentro i dispiaceri, ma esprimeteli e cercate comprensione”.
Era lì, vicino a noi, il suo sguardo, la sua mitezza e il suo sorriso ci hanno accarezzato raggiungendo il nostro cuore. Giovanna racconta: ”Ho sentito tutto l’Amore e l’abbraccio del Padre che ha verso noi figli”. Nel pomeriggio, tutte le Corali unite hanno formato un unico grande coro per il concerto che si tenuto nell’Aula Paolo VI, dedicato alla Divina Misericordia e a San Giovanni Paolo II, nel giorno della memoria liturgica. Sul palco dell’aula il Coro della Diocesi di Roma, rappresentanze di Corali Diocesane e Parrocchiali e un Coro di voci bianche composto da circa 150 bambini, per un totale di oltre 400 coristi, accompagnati dall’Orchestra Fideles et Amati. A dirigere, con grande maestria, Mons. Marco Frisina, compositore di innumerevoli brani. La profondità di brani come Aprite le porte a Cristo, Misericordias Domini e l’Inno del Giubileo hanno avvolto e unito nel canto oltre 8000 coristi con un finale travolgente ed emozionante culminato con Jesus Chrst you are my life. Giovanna, invece, ha confessato: “Quale forza ha il canto, unisce piccoli e grandi di terre diverse in un’unica preghiera”.
La tre giorni si è conclusa domenica 23 con il Pellegrinaggio alla Porta Santa e la Santa Messa nella Basilica di San Pietro. Domenica mattina alle 6 eravamo già lì in coda per partecipare al Pellegrinaggio alla Porta Santa. C’erano corali formate da centinaia di coristi organizzate con striscioni, cappellini e magliette, e c’eravamo noi, piccola corale di paese, umile ma determinata, intrepida ed emozionata, scelta per aprire il Pellegrinaggio portando la Croce Santa, lungo un cammino silenzioso, in meditazione e devozione, guidando i vari momenti di preghiera fino alla Porta Santa. E poi in Basilica, la Santa Messa riservata ai soli coristi presieduta da Mons. Rino Fisichella. Lucia: “Spalancate il vostro cuore alla Misericordia, per essere tutti UNO”. Abbiamo pregato, cantato Agnus Dei, Anima Christi…
Sergio racconta raggiante: “Ho sentito…volevo gridare: Non ti vedo!..però ti sento fortemente…quindi ci sei Dio mio nostro! Non mi capitava da un po’”). Durante l’Omelia Mons. Fisichella ha ricordato che “il nostro servizio è quello del canto, che non è una cosa secondaria nella vita della Chiesa e può essere realmente una forma di nuova evangelizzazione e ha concluso con Sant’Agostino: “Canta, canta e cammina, non fermarti, non uscire di strada, non volgerti indietro: rivolgiti al Signore. Canta e cammina. E possa la tua vita essere sempre un canto di lode al Signore”. Al termine benedizione del Santo Padre durante la preghiera dell’Angelus.
Un’esperienza incredibile, intensa, intrisa di una profonda spiritualità. Alessandra, infine, ha concluso dicendo: ”Nonostante le nostre debolezze, le nostre imperfezioni siamo stati il suo popolo in cammino che cerca in Lui la guida, che, guarda un po’, è anche un canto”.
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