A Locarno Javier Marín: la scultura che parla dell’essere umano
Pinacoteca Comunale Casa Rusca ospita una importante mostra personale dedicata all'artista nordamericano
Se non verrà prorogata, come è certamente auspicabile, ci sono ancora poche settimane per andare a vedere a Locarno, fino all’8 gennaio prossimo, alla Pinacoteca Comunale Casa Rusca, la splendida mostra personale dedicata all’artista nordamericano Javier Marín, classe 1962, considerato, per la verità senza sorpresa alcuna, il più importante scultore messicano vivente. Si tratta della prima mostra in Svizzera di questo autore.
Noto al grande pubblico di lingua italiana fin dal 2003 per la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, nonché per i suggestivi allestimenti in centro a Milano, tra la Rotonda di Via Besana, Palazzo Reale e Piazza della Scala nell’autunno 2008, Marín è stato un artista dal talento e dal successo precocissimo, prima in patria ed immediatamente dopo a livello internazionale.
Nato a Uruapan, città dell’entroterra verso il Pacifico a metà strada tra Gadalajara e Città del Messico, Javier ha poi studiato all’Accademia di San Carlos presso la Scuola Nazionale di Arti Plastiche della capitale. Ha iniziato l’attività a soli 21 anni ed ha allestito la sua prima mostra personale appena ventitreenne, dando il via ad una carriera che in trent’anni lo ha portato ad esporre in quasi trecento mostre tra Nord e Sudamerica, fino in Asia e poi in Europa, oggi in Svizzera italiana. Oltre al già citato Palazzo Reale a Milano, le sedi più prestigiose per la sua arte sono state il Museo D’Arte Contemporanea di Roma, i Musei Reali di Belle Arti a Bruxelles, il Museo del Palazzo delle Belle Arti a Città del Messico ed il Museo di Belle Arti di Boston, per citare solo i nomi più altisonanti.
Su tutto va poi ricordata, per la storia dell’arte di domani, “Retablo”, una importante pala d’altare collocata nel 2010 nella cattedrale di Zacatecas, che è inserita tra i beni culturali messicani protetti dall’UNESCO.
Con Marín ci si rende conto che, per grande fortuna dell’arte contemporanea, esistono ancora curatori che si propongono volutamente di ‘andare oltre’, proponendo artisti che non sono semplicemente ‘alla moda’, ma che trascinano l’osservatore in un coinvolgimento emotivo importante.
E’ dunque perfettamente riuscito, a giudicare da quanto si può ammirare in Piazza Sant’Antonio, il progetto portato avanti da Rudy Chiappini, direttore dei musei della Città di Locarno, che nella prefazione del catalogo si è proposto di “operare una scelta coraggiosa, presentando l’opera di un artista dalla straordinaria forza espressiva, estraneo ai movimenti che fanno tendenza”.
Marín è un grande scultore, un artista che indaga l’uomo nella sua essenza, le sue origini, la sua natura: con questo suo plasmare la creta, con questo suo introdurre la carne secca ed i semi nella resina poliestere per renderla più calda, più umana, più vitale. Scolpisce figure umane Marín, uomini e donne, ma non è interessato all’anatomia, come lui stesso dice di quel poco che gli interessa dire sulla sua arte: è solo l’uomo che lo affascina.
Ed è, quello di Marin, un uomo spesso segnato, o dalla menomazione, o dall’incisione, ad esempio con scrittura cuneiforme se non addirittura con un segno profondo che squarcia il petto: una sorta di ‘sacrificio umano’ che ricorda i riti usati nelle civiltà precolombiane per ingraziarsi il Divino.
Alla fine, pensandoci, la forza espressiva del messicano non ha nulla di liquido, né di focoso: è solo terra e aria, Cerere dunque e forse Jhwh lo guidano.
In ogni caso una mostra da vedere, senza paura di restare delusi.
“Javier Marín”
Mostra personale di scultura
Fino al 8 gennaio 2017
Pinacoteca Comunale Casa Rusca
Piazza Sant’Antonio – Locarno
www.museocasarusca.ch
Orari: da martedì a domenica 10-12 e 14-17
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