Un appartamento sociale per tornare a vivere
Una soluzione abitativa protetta in grado di attivare percorsi di maggiore autonomia abitativa e sociale
Il prossimo 4 di aprile nella sede del Comune di Luino verra’ firmato il comodato dal sindaco Andrea Pellicini e dal direttore generale dell’Azienda Socio Sanitaria di Varese Callisto Bravi durante il verranno consegnate le chiavi “simboliche” dall’assessore ai servizi sociali Caterina Franzetti.
«Il nostro programma elettorale è già significativo nel proprio titolo “Una città che si muove e vicina ai bisogni e alle fragilita” – ha spiegato l’assessore Franzetti – si è voluto realizzare un piccolo appartamento e dare cosi la possibilita’ di reintegro nella società: i primi e piccoli passi verso l’autonomia diventano una grande conquista!
Il reinserimento sociale delle persone in stato di emarginazione sociale è l’obiettivo che si pone l’Assessorato ai Servizi Sociali, l’attivazione di servizi e la realizzazione di interventi, in stretta collaborazione con i servizi sanitari specialistici presenti sul territorio, che hanno quale finalita’ creare e potenziare la rete di aiuto alla persona, accompagnandola in un percorso di cambiamento della propria condizione. E’ ancora alto, purtroppo il pregiudizio diffuso nei confronti di chi soffre di un disturbo psichico, che porta ad etichettare il malato a considerarlo un cittadino di serie B. Superare questo concetto permette ai malati di accedere prima e meglio alle cure, ma a giovarne è l’intera societa’. Si è così potuto dar seguito ad un progetto di protezione sociale e con delibera di giunta dell’8/11/2016, ovvero l’Amministrazione ha approvato il contratto di comodato dell’unita abitativa in Luino di proprieta’ del Comune di Luino».
Questo alloggio era stato ristrutturato con specifico finanziamento da parte della Fondazione Cariplo e senza alcun costo per il Comune di Luino e inizialmente concesso in comodato alla Cooperativa “Lotta contro l’emarginazione”, partner anch’essa del progetto.
Esiste una rete fra famiglie, Comune ed associazioni e Sanità, con tutto il mondo che attraversa il sociale che ci permette di lavorare e conoscere meglio e da vicino le singole realta’. La sinergia, il dialogo costante ed il rispetto comune del lavoro altrui hanno permesso nel tempo di realizzare diversi progetti, non solo il sostegno personale di chi ha bisogno.
«Realizzare questo progetto dell’appartamentino è un altro passo che ci identifica come capaci di dialogare, ascoltare, aiutare, lavorare in silenzio e produrre risultati concreti. E’ stato un vero piacere incontrare il Dr. Cioffi: in questi anni ho conosciuto da vicino le sue qualità umane, la capacità di dialogo con le famiglie, abbiamo realizzato insieme diverse attività, per ultimo questo “gioiello” al quale fin dall’inizio abbiamo creduto tutti».
Qui di seguito il suo commento: «I programmi riabilitativi promossi nelle Comunità e nel Centro Diurno di Luino – afferma il dottor Isidoro Cioffi, Direttore della Psichiatria Verbano-“ vengono ad essere a volte penalizzati nel momento in cui il paziente, avendo raggiunto un buon livello di autonomia, non è ancora in grado di autonomizzarsi completamente per quanto riguarda l’abitazione. Il passaggio nel “Mondo” è auspicabile anche se spesso il rientro in famiglia, quando pure è possibile, tende a far ripercorrere al paziente stesso itinerari patologici di dipendenza ed in sostanza può esitare in un peggioramento delle condizioni cliniche»
«L’alloggio in argomento sarà per i pazienti – sottolinea il dottor Roberto Pedroni della Psichiatria Verbano – un ponte fra il ricovero in strutture a regime residenziale e semiresidenziale e il futuro reinserimento tout court nella società, quindi in una condizione di semi autonomia e protezione monitorata dagli operatori del Centro Psico Sociale»
Si tratta quindi di un progetto volto a valorizzare e conservare le spinte evolutive e insieme non abbandonare i sofferenti psichici, bensì accompagnarli proteggendo le loro parti più deficitarie e bisognose di sostegno, tenendo conto in positivo di un altro protagonista: il lavoro di rete sociale, i cui attori sono i pazienti stessi, gli operatori, i Comuni, i volontari, i familiari, le associazioni , le cooperative sociali.
Importante è stato l’impegno della Signora Giovanna Binda, Presidente dell’Adiapsi ( famiglie con figli con disagio mentale ) che è stata di grande stimolo per realizzare questo progetto. L’Adiapsi mi ha consentito di conoscere da vicino aspetti di grande dedizione e dolore delle famiglie.
Queste le parole della Signora Binda: «Adiapsi ringrazia il Comune di Luino, il Sindaco Pellicini e in particolare l’Assessore Caterina Franzetti che con noi ha condiviso tante battaglie, ci ha dato la possibilità di avere una Sede a Luino, ha contribuito a realizzare il nostro primo appartamento protetto a Cassano Valcuvia e ora ci ha permesso di ottenere questo appartamento in comodato a Luino. A Lei la mia particolare gratitudine!»
«Questo e’ il significato della rete sociale tra famiglie, Sanità, associazionismo e Comune; principalmente in questo momento storico in cui le risorse sono sempre più esigue, l’Housing Sociale è una questione molto importante che, nel caso specifico, salvaguardia i diritti delle persone con Disabilità: si crea cosi insieme un ambiente protetto che al contempo possa mantenere e stimolare livelli di autonomia», conclude l’assessore Caterina Franzetti.
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