Taldone: “Ora siamo noi a dire prima i nostri”
Il consigliere provinciale insiste sulla necessità di un voto unanime sulla mozione che riguarda i lavoratori che ogni giorno si recano in Svizzera
Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale di Luino Giuseppe Taldone in merito alla questione dei frontalieri e della chiusura delle frontiere, in vista della votazione della mozione che verrà discussa e votata martedì 2 maggio nel corso del prossimo consiglio comunale
Leggo con tristezza sul Corriere di Como che l’iniziativa popolare ticinese “Prima i nostri” contro il lavoro frontaliero deve ora essere trasformata in legge. Nei regolamenti attuativi si propone il licenziamento ogni cinque anni (scadenza del permesso di lavoro) dei frontalieri.
In pratica le aziende e le società ticinesi dovrebbero verificare ogni lustro la presenza di eventuali disoccupati svizzeri prima di assumere nuovamente i lavoratori frontalieri. L’intransigenza discriminatoria di alcune formazioni elvetiche sta facendo emergere in Canton Ticino una politica dell’assurdo tale per per cui sei un datore di lavoro ed hai un ottimo e qualificato personale frontaliero, lo deve comunque lasciare a casa per investire sulla formazione di un disoccupato solo perché svizzero o comunque residente in Svizzera.
Immaginiamo cosa potrebbe accadere ai tanti nostri italiani frontalieri, con moglie e mutuo a carico, se dovesse passare una simile legge. Non lo accettiamo e al di là di ogni schermaglia o teatrino politico anche noi allora diciamo “PRIMA I NOSTRI”, ossia tutti uniti e compatti nel difendere i diritti dei nostri connazionali.
Esattamente come fece il sindaco di Luino Andrea Pellicini, non più tardi di un paio di anni fa, quando a gran voce dichiarò alla stampa “non abbiamo avuto paura di Giuliano Bignasca e non avremo oggi timore nel difendere i nostri frontalieri dagli attacchi ingiusti e fuori dal tempo della Lega Ticinese”.
La mozione che ho presentato in Comune a Luino, che spero sarà approvata all’unanimità nel prossimo consiglio comunale, va proprio nella direzione auspicata qualche tempo fa dal Sindaco. Per tale ragione o la si vota oppure no: sarà un utile spartiacque per capire meglio la politica locale, ma non solo.
La chiusura del valico di Cremenaga negli orari notturni non va interpretata come un fatto marginale e di scarso significato, ma va collocata all’interno di un clima discriminatorio verso i nostri lavoratori frontalieri, che da alcuni anni si sta consolidando in Canton Ticino grazie all’azione di alcuni politici estremisti. Noi non staremo certo con le mani in mano ma, insieme a coloro che amano non solo a parole i nostri frontalieri e sentono il bisogno di tutelarne diritti e dignità, saremo pronti a ogni forma utile di iniziativa politica ed istituzionale possibile.
Giuseppe Taldone – Consigliere provinciale, Capogruppo in consiglio comunale a Luino de “La Grande Luino”
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