Chi ruba i cigni del Lago Maggiore?
Il problema sollevato in un articolo de “La Stampa” dove un’ambientalista denuncia il fatto. “I piccoli impiegati come animali ornamentali nei laghetti privati”
Piccoli di cigno che dopo la schiusa delle uova spariscono. Forse per essere venduti. E magari per finire in qualche laghetto artificiale privato, a guisa di decorazione.
La denuncia arriva da un’attivista di Legambiente del Vco, la provincia piemontese che si affaccia sul Lago Maggiore, ed è stata raccolta da un articolo del quotidiano La Stampa che oggi pubblica questa storia.
Il fenomeno denunciato dall’attivista di Legambiente del circolo “Il centro del sole” arriva proprio nei giorni in cui i piccoli nascono in tutto il lago e anche nel Ticino, come testimoniato dalle foto che un nostro lettore questa mattina ci ha inviato da Sesto Calende.
Cosa fare se si vede qualcuno che ruba i piccoli cigni? Chiamare i carabinieri: oltre che un oltraggio alla natura (perché i cigni accudiscono i loro piccoli per un anno, fino a quando non cambiano il piumaggio), il furto di questi piccoli è un illecito penale dal momento che riguarda la sottrazione indebita del patrimonio indisponibile dello Stato.
Secondo gli ambientalisti nella sponda piemontese del Verbano negli anni scorsi sarebbero diversi i piccoli di cigno sottratti alle covate: ognuno di loro potrebbe valere fino a 250 euro.
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