“Quando Jannacci difese il Nobel a Dario Fo”
Il direttore artistico del Festival della Comicità, Checco Pellicini, ricorda la presenza del grande cantautore a Luino, durante la prima serata della kermesse alla sua prima edizione. Era il 2007 e il maestro lasciò il segno
Il ricordo che ho di Enzo Jannacci non può che essere indelebile. Questo anzitutto perchè fu protagonista della prima storica edizione del festival del teatro e della comicità. La più bella in assoluto. Il maestro non stava bene, a mio avviso, già nel 2007. Almeno, quella sera si vedeva che non era molto in forma. Ma Jannacci era Jannacci, in tutti i sensi, quindi vederlo, parlargli, presentarlo con Francesco Salvi e Sarah Maestri al pubblico, essere stato io a volerlo al festival insieme a tutti, per la grandissima fatica che fu, mi diede una grande carica e soddisfazione contro tutto e tutti!
Gli dissi: "Maestro, facciamo una foto insieme?" Lui, "Non faccio foto oggi, domani sì". E se ne andò vagando per il Parco Ferrini. Venne allora il momento di presentarlo dopo Nanni Svampa, non prima del lancio sul maxi-schermo di una mia intervista con Dario Fo. Ci pensammo io e Salvi. La presentazione di Francesco fu meravigliosa, da vera storia del cabaret. Vedere due maestri matti del genere comico improvvisare e divertirsi indipendentemente dal pubblico fu uno spasso anche per me che, in qualità di co-presentatore, lasciai ovviamente campo a loro. Prima di uscire dissi a Jannacci: "Maestro, commentiamo la mia intervista fatta al nobel Dario Fo?" Non lo avessi mai fatto! Saltò fuori un pieno politico! Jannacci incominciò a criticare pesantemente chi si era opposto alla consegna del Nobel a Fo, il pubblico non gradì, partirono fischi e applausi insieme, un vero e proprio caos tipico e originale da festival di Luino!
L’intervento di Enzo fu di 4 canzoni: Via del Campo, Vincenzina e la Fabbrica, l’Armando e l’immancabile Scarp da tenis. Il figlio Paolo lo guardava innamorato ad ogni sua mossa o sua improvvisata. Non posso dire che Jannacci fece breccia in tutti quella sera al di la della polemica politica innescata involontariamente da me. Non era in forma ripeto. Era affaticato, provato, stanco. Ma le note delle sue storiche canzoni, quelle si, rimasero vive tra la gente in platea. A distanza di 6 anni dall’evento penso che questo inedito Jannacci al festival, per il primo anno, lo si ricordi ancora e più volentieri di una sua performance "normale". O forse no, perchè infondo credo che un Iannacci normale non ci sia mai stato. Iannacci era un genio e come tale poteva permettersi di tutto. Parola di Direttore Artistico!!!
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