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“Troppe assenze”, via le deleghe al consigliere

Paolo Berti si occupava di cultura, e replica togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: “Casa Paolo non è più un centro culturale e i libri dell’ex biblioteca tenuti negli scatoloni”

Avarie

Le assenze dal consiglio comunale per motivi di studio, sempre assenze sono. E il sindaco di Brezzo di Bedero ha deciso di togliere le deleghe al consigliere comunale Paolo Berti, investito di temi come cultura e rapporti con le associazioni. Ma alla base di quanto deciso dal primo cittadino Maria Grazia Campagnani lo scorso 17 luglio non c’è solo questo (nella foto, una seduta del consiglio comunale).

Il sindaco infatti nel suo decreto di revoca, rivolgendosi a Berti, scrive anche di “manifesto contrasto con le linee programmatiche di mandato, ponendosi in contrasto sia con le scelte politico-programmatiche del sindaco che con quelle gestionali dell’Ente”.

La decisione è stata pesantemente criticata dallo stesso consigliere, che nel corso dell’ultimo consiglio comunale ha letto un documento girato alla stampa dove, oltre a dichiarare l’impossibilità fisica – per motivi di studio, appunto – a recarsi a Brezzo di Bedero per i consigli comunali, esprime una dura critica nei confronti dell’amministrazione.

In primo luogo Berti scrive che «posso affermare, senza paura di essere smentito da alcuno, che ho più volte difeso l’operato dell’attuale amministrazione comunale, lodando l’operato e la conoscenza della materia amministrativa del Vice-sindaco e l’esperienza e la presenza sul territorio, costante e operativa, dell’assessore».

«Ho invece criticato, e critico tuttora, la poca vicinanza e il poco sostegno, non solo economico, ma anche “morale”, da parte del sindaco e di alcuni consiglieri comunali, verso la cultura – continua il Consigliere – . La cultura, a Brezzo di Bedero, da sempre, è stato il fiore all’occhiello del nostro Comune e le passate Amministrazioni comunali l’hanno sempre sostenuta. Amministrazioni, a mio avviso, dalle quali, dovreste solo trarne insegnamento.
Critico l’utilizzo insensato del Centro culturale “Casa Paolo”, che non è più un Centro di cultura, ma è diventato una sala data in affitto a chiunque (Cittadini residenti e non-residenti), voglia festeggiare un compleanno, un battesimo e così via…
Tutto questo lo considero irrispettoso della volontà di Paul Baumgartner, la cui moglie donò gentilmente l’immobile, il suo prezioso strumento musicale (un pianoforte Bechstein del 1902), la sua consistente biblioteca, al Comune di Brezzo di Bedero nel 1981 per farne un Centro culturale. La donazione del suo patrimonio è modale, cioè indica la destinazione d’uso voluta nell’atto notarile e accettata (in sede di Consiglio comunale) dall’Amministrazione comunale.
Oggi, a Casa Paolo, di culturale e di musicale c’è ben poco: permette o no, signor Sindaco, che io possa esprimere tutte le mie perplessità a riguardo?».

Poi un altro argomento, che si pone sempre come dura critica nei confronti del primo cittadino: «Le sembra normale, signor sindaco, avere contro il mio parere contrario, prima che lei mi revocasse la delega alla cultura stipato i libri della ex biblioteca civica (da lei voluta smantellare, non si sa per quale ragione…) e i libri della preziosa biblioteca Baumgartner (che è costituita da libri autografati da importanti compositori/musicisti del XX secolo) in scatoloni in un magazzino del Comune, dove sicuramente non vengono conservati nella condizione più idonea alla loro corretta conservazione?».

Insomma tra “allontanamenti” dai tavoli dell’amministrazione e conseguenti critiche all’operato di quest’ultima si è creato un battibecco a distanza che surriscalda ulteriormente, casomai non bastasse il termometro, il clima politico nel piccolo comune della Valtravaglia.

Pubblicato il 02 Agosto 2017
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