Lago Maggiore e Ticino, la siccità è peggiore dell’anno scorso
Il 2016 è stato un anno terribile per l'intero bacino e il 2017 è ancora peggio. Tagliate già le portate ai canali mentre nel Ticino l'acqua è ai minimi
Il 2016 era stato un anno terribile per quanto riguarda Lago Maggiore e Ticino. L’acqua era così poca che la diga di Sesto Calende ha rischiato di diventare inutilizzabile mentre nel Ticino c’erano alcuni punti che si potevano attraversare a piedi. Ma questo 2017 è ancora peggio.
Se infatti il 4 agosto dell’anno scorso il livello del Verbano era poco sotto i 60 centimetri sullo zero idrometrico, quest’anno nella stessa giornata siamo poco sopra i 30 centimetri. Una trentina di centimetri di acqua in meno che corrispondono ad una montagna di litri, basta considerare che ogni variazione di un centimetro di acqua nel lago corrisponde ad uno spostamento di 2 miliardi di litri. E la situazione va sempre peggio: la velocità con cui il lago si sta svuotando è infatti ancora maggiore rispetto a quella dell’anno scorso nonostante le portate erogate nel Ticino siano già state tagliate.
Le prime conseguenze sono già visibili con il blocco degli aliscafi verso l’Isola Madre, ma questa è solo la punta dell’iceberg. Dal bacino del Ticino dipendono 7.000 agricoltori che in questi giorni si stanno già vedendo arrivare meno acqua. Dal 1° di agosto infatti le derivazioni di acqua nella rete di canali è stata tagliata di 10 metri cubi al secondo partendo da un valore (234,5) che era già di 20 metri cubi al secondo più basso di quello dell’anno scorso. E il tutto mentre si sta affrontando una delle estati più calde degli ultimi anni.
Caldo che sta anche affrontando il Parco del Ticino, riserva della biodiversità riconosciuta dall’Unesco. Nel fiume scorrono solamente 17 metri cubi di acqua al secondo, un valore bassissimo che sta mettendo a rischio l’intero ecosistema e non solo. «Le rive sono secche e quando arriverà la prima piena saranno spazzate via come la polvere» spiega il presidente del Parco, Gian Pietro Beltrami. «Sono quattro anni che diciamo che la situazione non è sostenibile e non può sempre andarci bene» continua, riferendosi a quando nel 2014 il ministero dell’ambiente annullò la sperimentazione che manteneva più alto il livello del Verbano per accumulare più scorte d’acqua, «sperimentazione durante la quale abbiamo dimostrato che quella è l’unica soluzione percorribile». Una «mancanza di lungimiranza» definisce quindi la scelta di «non ripristinare quel provvedimento» dal momento che «ormai dobbiamo capire che il cambiamento climatico ci farà scontrare sempre più spesso con la siccità. E non possiamo sempre sperare nella pioggia».
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