Fallimento Nord Marine, altre 21 barche sequestrate
Un anno fa la fuga dei proprietari alle Seichelles dove tutt'ora vivono una latitanza dorata. Guardia di Finanza e Procura, intanto, hanno continuato ad indagare arrestando tre persone e sequestrando beni per 31 milioni
I proprietari, Gianni Bordino e Deborah Malcuori che sono marito e moglie, si godono una latitanza dorata alle Seichelles da oltre un anno mentre altre tre persone sono state arrestate ed altri 16 milioni di beni sequestrati, (quasi tutte imbarcazioni di pregio), dalla Guardia di Finanza di Gallarate nell’ambito dell’operazione “Ghost Ship” nei confronti della Nord Marine, una nota azienda nautica operativa in tutto il nord Italia. Ne avevamo scritto a gennaio del 2012, quando scattò la prima parte dell’operazione scaturita dal ritrovamento di uno yacht spiaggiato sul litorale pugliese. Da quella vicenda sono iniziate le indagini della Guardia di Finanza guidata dal capitano Paolo Pettine.
La sentenza di fallimento della Nord Marine S.N.C., emanata dal Tribunale di Busto Arsizio risale proprio ad un anno fa, quando furono sequestrati beni aziendali oggetto di distrazioni fallimentari per un valore superiore ai 15 mln di euro. Le indagini coordinate sempre dal sostituto procuratore di Busto Arsizio Francesca Parola, sono proseguite senza sosta con l’obiettivo di individuare le effettive responsabilità delle varie persone coinvolte e per recuperare altri beni da utilizzare per ripagare i numerosi creditori.
La vicenda nasce alle fine del 2011 quando partono gli accertamenti nei confronti di un soggetto residente nella provincia di Varese, proprietario di uno yacht ritrovato spiaggiato sul litorale pugliese, veniva rilevata una forte incongruenza tra i redditi dallo stesso dichiarati e il valore notevole dell’imbarcazione, pari a circa 340.000 euro. Da lì sono scaturiti ulteriori accertamenti che hanno permesso di concentrare l’attenzione nei confronti di una nota società nautica con sede nel comune di Sesto Calende e show room in Genova, molo Porto Antico, dalla quale era stata acquistata l’imbarcazione spiaggiata. Le successive indagini hanno quindi permesso di acclarare una gravissima situazione di dissesto finanziario della Nord Marine che aveva accumulato un passivo di oltre 21 mln di euro. I due amministratori, non vedendo più alcuna via d’uscita, decidevano di scappare all’estero, destinazione Seychelles, non prima però di aver spolpato l’intero attivo societario con l’aiuto di vari prestanomi. Prima che l’intero patrimonio venisse sottratto al fallimento è intervenuta l’autorità giudiziaria che ha permesso di evitare che anche i creditori, ignari della fuga dei coniugi, subissero gravi contraccolpi derivanti dai mancati pagamenti. Ad oggi, con l’esecuzione delle ultime ordinanze e degli ulteriori decreti di sequestro si è potuto, quindi, cautelare a favore del ceto creditorio beni mobili, immobili ed attrezzature varie per un valore complessivo di circa 31 milioni di euro.
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