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Veneto Banca: recuperabili il 30 per cento dei soldi persi

Veneto Banca: recuperabili il 30 per cento dei soldi persi

“I soldi persi con Veneto Banca si possono recuperare?”. Questo il tema della serata di venerdì 12 a “Il Chiostro” promossa dal Movimento difesa del cittadino alla quale ha partecipato un folto pubblico di risparmiatori. Ai quali il legale di fiducia del movimento, avvocato Matteo Moschini, ha spiegato che sì, è possibile ma solo fino al 30 per cento della somma investita. Tanto consente il miliardo e 500 milioni inseriti con questo scopo nel decreto Milleproroghe, i piccoli azionisti possono recuperare fino al 30 per cento di quanto investito. “Bisogna però aver fatto richiesta d’indennizzo”, ha precisato Moschini, “Possono farlo – ha aggiunto Moschini – anche coloro che hanno accettato la transazione accettando il 15% della somma investita. Ma devono fare domanda e possono recuperare un altro 15% arrivando fino al 30”. "Un’iniquità – l’ha interrotto l’altro ospite della serata, Beppe Scienza, docente all’università di Torino, autore di “Il Risparmio tradito” -.  Giulio Tremonti, verso il quale non ho nessuna simpatia, quando fallì Alitalia riconobbe il 50 per cento agli azionisti senza bisogno che facessero domanda. Intesa San Paolo non può tirarsi fuori dalla partita dei risarcimenti, prendere solo il buono e lasciare i debiti agli altri. Per rilevare Veneto Banca ha ricevuto 3 miliardi e 500 milioni dallo Stato. Ne utilizzi una parte per risarcire gli azionisti”. Un’obiezione, questa, cui il legale veneto ha risposto prendendo spunto dalla disponibilità manifestata, in apertura di serata, dal sindaco Silvia Marchionini “nel sostenere per quanto possibile, anche mettendo a disposizione l’Ufficio legale del comune, chi ha patito un danno”. “Il sindaco – ha replicato a Scienza Moschini – ha manifestato la sua vicinanza ai risparmiatori truffati. Una cosa il territorio la può fare. Fare pressione sul governo, tramite i parlamentari locali, affinchè almeno un miliardo e 500 milioni di quei 3,5 andati a Banca Intesa servano a risarcire i risparmiatori”.

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Pubblicato il 14 Ottobre 2018
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