Fondazione Monsignor Comi, parla il Commissario
Maurizio Pesenti puntualizza sulla gestione della fondazione: "Bilanci pubblici, chiunque può consultarli"
Riceviamo e pubblichiamo la dettagliata nota del Commissario della Fondazione Monsignor Gerolamo Comi Onlus Maurizio Pesenti
Con riferimento a notizie ed articoli di stampa aventi ad oggetto il supposto silenzio in merito ai bilanci ed alla gestione della Fondazione da parte del sottoscritto Commissario, nonché interrogativi sul protrarsi del commissariamento, si ricorda e si precisa quanto segue.
La Fondazione è stata commissariata nel novembre 2012 in ragione della disastrosa situazione gestionale e patrimoniale della stessa. Si ricorda che il bilancio del 2012 si chiudeva con una perdita di 1.764.111 euro ed il patrimonio netto risultava totalmente azzerato (- 93.512 euro). E’ inutile rimarcare la gravità, per una Fondazione, della perdita del proprio patrimonio, che è lo strumento essenziale per la prosecuzione della propria attività.
L’Organo di controllo, la ATS dell’Insubria, ritenne doveroso commissariare l’Ente, con conseguente decadenza dell’intero consiglio di amministrazione, al quale certamente, anche per fatti omissivi, era addebitabile l’anzidetta situazione, seppur con diversa graduazione di responsabilità da consigliere a consigliere (è in corso un’azione giudiziaria di accertamento di dette responsabilità).
Il Commissario ha dovuto affrontare e sta affrontando un compito improbo per risanare l’anzidetta situazione, con evidenti successi, se si considera che l’ultimo esercizio 2016 si è chiuso con un risultato positivo prima delle imposte di euro 412.027 ed il patrimonio netto ammonta ad euro 913.684, il che vuol dire che, pian piano, la Fondazione sta ricostituendo un proprio patrimonio attivo, che consentirà di migliorare e modernizzare i propri servizi e le proprie strutture a beneficio della comunità.
Nel suo operato, il Commissario si è attenuto, oltre che ad un rigoroso rispetto delle regole, anche al dovere
di massima trasparenza. Ogni anno, puntualmente, è stato redatto il Bilancio di gestione con la situazione patrimoniale aggiornata, corredato dalla Nota integrativa e dalla Relazione sulla gestione, che ha informato, passo passo, di tutto quanto fatto e dei problemi affrontati ed in corso di superamento.
Il tutto, unitamente alla Relazione del Revisore, è stato di anno in anno presentato alla ATS dell’Insubria, organo di controllo.
Pertanto, chi fosse stato o fosse oggi realmente interessato a conoscere la situazione della Fondazione, ben avrebbe potuto e potrebbe consultare la predetta documentazione. L’ asserita ignoranza della stessa, oggi evidenziata dagli interrogativi che si esternano sui mass media, è perciò frutto unicamente della pigrizia di chi non si dà da fare per consultare dati agevolmente reperibili.
Non già di omissioni da parte del Commissario, men che meno da volontà di occultare alcunché.
Le asserzioni che si fanno circa il mancato pagamento degli stipendi sono totalmente prive di fondamento.
La giusta sistemazione dei rapporti di lavoro è stata una delle priorità della gestione commissariale.
L’obbiettivo è stato raggiunto. A seguito di accordo con i sindacati fu dilazionato in 4 anni il pagamento delle tredicesime degli anni 2012 -2013, il momento più critico attraversato dalla Fondazione. L’impegno è stato rispettato ed è oggi integralmente adempiuto (ultima rata pagata a luglio 2017). A gennaio 2013, gli stipendi
furono pagati per un 70% a fine mese ed il residuo 30% al 10 febbraio. Tutto qui, per buona pace delle male lingue.
Quanto alla questione della titolarità dei terreni su cui sono stati costruiti gli edifici della Fondazione, si tratta di una complessa questione giuridica che si trascina da quasi un secolo e che vede come controparte l’Ospedale di Luino. Il Commissario si sta impegnando fattivamente per portarla a soluzione e sono in corso sessioni di lavoro, anche con l’intervento dell’Ufficio legale della Regione, per individuare la via d’uscita più
equa e corretta.
Circa la prosecuzione del Commissariamento, la cui decisione è interamente rimessa alle valutazioni dell’Organo di controllo, si ricorda che l’ATS dell’Insubria ha ritenuto che la situazione della Fondazione, pur avviata efficacemente in un piano di risanamento, risulta ancora in una fase di stabilizzazione non essendo stato completato il piano industriale concordato con le parti sociali e non essendo stato ancora raggiunto un sufficiente grado di autonomia economica. Per tali ragioni, la ATS ha prorogato il commissariamento, che per sua stessa natura non è condizionato da una durata definita, ma è dipendente dal completo raggiungimento
degli obbiettivi prefissati.
Si ritiene che il rumore che si è fatto su questa realtà nulla abbia a che fare con le obbiettive esigenze della Fondazione, ma esprima unicamente interessi politici di parte di soggetti poco desiderosi di conoscere come stiano realmente le cose. Altrimenti, prima di lanciare denunce e sospetti sulla stampa e sui mass media,
verrebbero ad informarsi presso i diretti interessati.
Il Commissario si riserva di valutare eventuali profili di responsabilità civile e penale a fronte di dichiarazioni
avventate e lesive, a tutela del buon nome della Fondazione e proprio.
Il Commissario Straordinario
Maurizio Pesenti
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