Il Comitato lancia l’allarme: “Per l’ospedale, una lenta inesorabile agonia”
Il nuovo anno si è aperto con la notizia di quattro primari che lasceranno. Il Comitato spontaneo permanente scende in campo in difesa dell'Ondoli
A un anno dalla grande contestazione, l’ospedale di Angera continua a preoccupare. Il Comitato spontaneo permanente lancia l’allarme: « Non è cessata la volontà di depotenziare il nostro ospedale onde scoraggiare l’accesso dei pazienti – spiegano i rappresentanti del Comitato in una nota – E il silenzio assordante della politica regionale la dice lunga su quale sia la vera attenzione per questa realtà sanitaria. E il personale medico e infermieristico diventa sempre più risicato e , anzi insufficiente. Ma anche qui le promesse avanzate a più riprese dai vertici regionali sono rimaste tali. Ed il nuovo anno ha portato in dono sgradite sorprese: il Primario di Ginecologia ha deciso di guardare verso altri lidi, il Responsabile di Pronto Soccorso è andato in pensione , il Responsabile dell’Oncologia ha le valige in mano, così pure il Responsabile della Chirurgia Generale. Il personale infermieristico è oramai ridotto nei minimi termini. E tutto ciò avviene nel completo disinteresse della politica nonostante le promesse di nuove risorse economiche e di personale».
Il futuro sviluppo del piccolo presidio angerese appare complesso: il primario della ginecologia Gabriele il mese prossimo si sposterà a Como aprendo una crisi nel reparto sottodimensionato e con un numero di parti ancora ben al di sotto dei minimi nazionali. Se ne andrà in pensione a giugno il primario della chirurgia dottor Interdonato che lascerà un reparto in piena trasformazione: il piano strategico prevede la trasformazione in week surgery. In pensione è andato già il primario del pronto soccorso Mainini mentre il dottor Spinelli dell’oncologia si trasferisce a Roma : «Una lenta, inesorabile agonia che non può più essere ulteriormente tollerata – commenta il Comitato – Di fronte alle promesse dal naso lungo , di fronte ad un continuo logoramento voluto da chi ci governa in Lombardia , ancora una volta le persone di buona volontà, le Associazioni e chi crede ancora in una sanità al servizio del cittadino devono mobilitarsi anche con azioni forti per salvaguardare un Ospedale da sempre punto di riferimento per il nostro Territorio. Il tempo oramai sta per scadere e in assenza di risposte forti e chiare il nostro Ospedale rischia seriamente di non poter far fronte alla sua missione: quella cioè di essere una struttura sanitaria pubblica che si prende cura degli ammalati. Ancora una volta il COMITATO SPONTANEO PERMANENTE OSPEDALE “ C. ONDOLI “ farà la propria parte ».
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