Comunità montana Valli del Verbano pronta contro incendi, alluvioni e frane
Martedì 4 dicembre 2012 presentazione del Piano di emergenza di Protezione Civile
Analisi di rischi idraulici e idrogeologici, chimici e sismici, di incendi boschivi ed eventi meteorologici estremi sono gli elementi di pericolo per la popolazione analizzati e dettagliati nel Piano di emergenza intercomunale di Protezione Civile. Lo strumento reso obbligatorio dalla Legge 100/2012 “Riordino della Protezione Civile”, unisce ed incrocia le informazioni contenute nei diversi strumenti di pianificazione urbanistica.
Grazie ad un finanziamento di Regione Lombardia di 110 mila euro, Comunità montana valli del Verbano ha coordinato la realizzazione del Piano di emergenza per 22 Comuni del territorio e ha presentato il risultato ai Sindaci martedì 4 dicembre 2012 nella sede di Cassano Valcuvia dell’Ente montano.
Ad ogni eventuale rischio vengono associate specifiche procedure di preallerta, allarme ed emergenza ma non solo; il Piano di emergenza elenca e descrive le azioni necessarie a prevenire i rischi e limitare conseguenze catastrofiche in caso di criticità. Vengono infatti fornite precise indicazioni rispetto all’attività di manutenzione ordinaria: pulizia di fiumi e sentieri, sistematico controllo di mezzi e attrezzature, aggiornamento delle informazioni cartografiche.
Al fine di dotare le squadre di Protezione Civile ed Antincendio boschivo di uno strumento sempre attuale, le informazioni contenute nel documento sono disponibili su una piattaforma web e possono essere modificate e condivise, se necessario, in ogni momento. Le aree di maggior rischio e le strutture utili in caso di emergenza sono state georeferenziate ed integrate nella cartografia digitale realizzata dall’ente montano (WebGIS). L’accesso alle informazioni, per ragioni di sicurezza, è però limitato agli operatori autorizzati.
Marco Magrini, Presidente di Comunità montana Valli del Verbano, conclude: “è importante dare il giusto valore a questo strumento che a breve tutti i comuni potranno approvare. La tutela e la salvaguardia del territorio, ma anche la sua promozione, necessitano di azioni come queste: i volontari Antincendio boschivo sono impegnati, almeno una volta al mese, nella pulizia di sentieri o corsi d’acqua per prevenire esondazioni, frane o incendi. Purtroppo la fragilità del paesaggio balza agli onori della cronaca solo in coincidenza di eventi catastrofici. Coloro che amministrano un territorio, sanno che l’attenzione deve essere vigile e costante, specialmente in aree montane caratterizzate da una scarsa densità abitativa ed una complessità di fattori di potenziale rischio, legati –anche- alla morfologia del territorio: incendi boschivi, frane ed esondazioni di torrenti.”
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