Rifiuti radioattivi al Ccr: “Smaltimento completo entro il 2030”
I funzionari del Centro illustrano il programma di disattivazione degli impianti e di gestione delle scorie presenti a seguito delle passate attività dell'istituto
Il nome in codice è "programma DeWM" ossia di "Disattivazione degli impianti e di gestione dei rifiuti radioattivi" del Centro comune di ricerca di Ispra. Un piano che l’istituto prevede di portare a termine nell’arco di trent’anni a partire dal suo avvio, intrapreso nel 1999.
Le attività, come è stato illustrato ieri dai funzionari del sito, prevedono tutti i procedimenti necessari alla disattivazione e gestione dei rifiuti radioattivi che fanno riferimento agli impianti nucleari costruiti e messi in servizio in passato «in accordo con la legislazione nazionale ed europea in vigore, al fine di eliminare progressivamente le "Responsabilità storiche" del JRC».
Scorie ridotte del 90 per cento – «Nella fase iniziale del Programma – hanno illustrato i ricercatori – sono già stati raggiunti importanti traguardi: il quantitativo di materiale nucleare presente sul sito di Ispra è stato ridotto di circa il 90% (l’ultima spedizione in ordine di tempo è avvenuta nel mese di ottobre 2012) e il rinnovamento delle installazioni per la caratterizzazione ed il trattamento dei rifiuti di bassa e media attività è stato praticamente completato. Nel 2011 sono state allontanate dal sito circa 13 tonnellate di sodio, utilizzato in passato in ricerche sulle conseguenze degli incidenti severi nei reattori cosiddetti "veloci", e si è completata la realizzazione del deposito di transito del materiale nucleare irraggiato».
Il nuovo deposito temporaneo – Nel settembre del 2011 ha avuto inizio la costruzione di una struttura di deposito temporaneo in attesa che venga realizzato il deposito nazionale italiano finalizzato ad ospitare definitivamente i rifiuti presenti sul territorio italiano, inclusi quelli presenti sul sito di Ispra. «La realizzazione del deposito temporaneo permetterà di iniziare il trattamento e condizionamento dei rifiuti del sito di Ispra, la cui quantità prevista è di circa 12.000 metri cubi a valle delle operazioni di gestione. Tale quantità comprende i rifiuti pregressi e quelli derivanti dalle operazioni di smantellamento degli impianti nucleari del sito». Nel 2010 si è completata la disattivazione fino al rilascio senza vincoli radiologici del vecchio Laboratorio di Radiochimica che aveva operato fino alla fine degli anni ’90. Nel prossimo futuro sono in programma la disattivazione del parco di serbatoi contenenti gli effluenti liquidi (dopo il loro svuotamento avvenuto nel Luglio del 2012) e la demolizione dell’Impianto Sperimentale per Esperimenti di Fusione del Combustibile che era servito in passato allo studio degli incidenti nucleari cosiddetti "severi".
L’ex reattore 1 – «Per quanto riguarda il reattore Ispra 1 – aggiungono i funzionari – il suo smantellamento, a seguito di un accordo siglato con il Governo italiano, sarà effettuato da un operatore nazionale mentre la gestione dei rifiuti prodotti sarà compito del JRC. Con il trasferimento della licenza del reattore Ispra 1 ad un operatore italiano, atteso già dal 2009, si rinnoverà, a distanza di circa 30 anni, quel rapporto di collaborazione e scambio reciproco di esperienze tra tecnici nucleari Italiani ed europei che ha caratterizzato i primi 20 anni di vita del Centro».
Le attività di gestione dei rifiuti in corso – Nel 2012 è prevista la continuazione delle attività per la costruzione del deposito temporaneo con il completamento delle opere civili (entrata in servizio prevista nel 2013) Il deposito temporaneo che si sta realizzando sul sito di Ispra ospiterà esclusivamente i rifiuti radioattivi pregressi e quelli derivanti dalle operazioni di smantellamento degli impianti nucleari del sito di Ispra. I rifiuti rimarranno sul sito di Ispra fino al loro trasferimento presso il futuro Deposito Nazionale Italiano (un accordo in merito è stato siglato nel 2009 con il Governo Italiano). È previsto inoltre il completamento del trasferimento dei fanghi radioattivi nel nuovo deposito di stoccaggio (attività completata nel mese di Luglio 2012), lo smantellamento dell’Impianto Sperimentale per Esperimenti di Fusione del Combustibile (il cantiere è in corso di allestimento) e l’inizio del trasferimento del combustibile irraggiato nel deposito di transito (le prove "a freddo" sono in corso).
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