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Corsa contro il tempo per salvare la Provincia dal dissesto

Corsa contro il tempo per salvare la Provincia dal dissesto

Scontato sì all’unanimità del consiglio provinciale alla proposta di legge sulla concretizzazione finanziaria e normativa della specificità montana, riconosciuta nel 2004 all’art 8 dalla Regione, dallo stesso Delrio nella riforma che ha trasformato le province in enti di secondo grado ma rimasta priva di risorse. Ma le partite più importanti si giocano il 4 gennaio, nella seduta d’inizio 2019 alla presenza del sottosegretario agli Interni Stefano Candiani, e il 10 a Torino quando il Tar Piemonte inizierà l’esame dei ricorso presentato dall’allora presidente del Verbano Cusio Ossola Stefano Costa contro l’amministrazione guidata da Sergio Chiamparino sulla mancata corresponsione integrale dei canoni idrici. “Un ultimo avviso di chiamata per evitare il default” ha sottolineato Giandomenico Albertella: “Se a gennaio non riusciremo a pagare gli stipendi il dissesto sarà inevitabile”.  Da Candiani, la Provincia, s’attende le risorse quella “sostituzione della Regione” indispensabile per scongiurare il commissariamento, chiesta dal presidente Lincio nell’incontro avuto a Roma insieme al senatore Enrico Montani il 18 dicembre.

La proposta di legge, illustrata dal vicepresidente Luigi Spadone, richiede le prerogative accordate dalla Lombardia a Sondrio: trasferimento integrale dei canoni idrici (18 milioni l’anno), istituzione di una commissione paritetica Provincia-Regione che esprima il parere obbligatorio anche se non vincolante su provvedimenti interessanti il territorio, partecipazione del presidente del Vco alle sedute di giunta regionale quando si discutono delibere relative al territorio. A fine seduta Spadone s’è congedato dai colleghi, quello di oggi è stato il suo ultimo consiglio, il 31 si scioglie l’amministrazione di Cursolo Orasso (comune nel quale è stato eletto) in vista delle future elezioni del comune unico Vallecannobina. Gli subentra, nel gruppo “La Provincia per il Territorio”, la deputata Mirella Cristina, prima dei non eletti.

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Pubblicato il 28 Dicembre 2018
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