Comunità montana, verso la presidenza guidata da Francesco Paglia
Il sindaco di Duno è l’uomo individuato dalla ex maggioranza e gradito da gran parte delle componenti dell’Assemblea
Alla fine sarà il Comune più piccolo della provincia a dare il nuovo presidente della Comunità Montana Valli del Verbano: quasi una candidatura simbolica e molto caldeggiata dalla maggioranza che in queste ore sta convergendo su Francesco Paglia.
Il nome del sindaco di Duno è uscito da una riunione tenutasi nella serata di ieri, lunedì, fra i sindaci della maggioranza che fino a quattro mesi fa sosteneva Giorgio Piccolo.
Paglia ha incassato il gradimento degli amministratori, e fonti molto bene informate fanno filtrare anche i primi nomi che andranno probabilmente a comporre il mosaico del direttivo: Giuseppe Galliani (vice sindaco di Cittiglio), Simona Ronchi (rappresentante del comune di Luino e già nel direttivo uscente con deleghe alla cultura) e Gianpietro Ballardin, primo cittadino di Brenta.
Un quarto nome rimane per ora nell’aria, appeso agli accordi ancora in itinere e da individuare fra i labirintici equilibri del territorio.
Rimane ora da capire se la nuova amministrazione riuscirà ad avere quel consenso fortemente auspicato da diverse e ripetute richieste di condivisione dei ruoli e delle decisioni che sono stati la scintilla scatenante la crisi della giunta Piccolo.
Piccolo che in realtà è stato fino ad un paio di settimane fa il nome ad un passo dall’essere nuovamente proposto alla guida del direttivo, così da poter arrivare con un debito rimpasto di giunta alle prossime elezioni amministrative di primavera che potranno rimescolare le carte per via dell’alto numero delle amministrazioni che andranno al rinnovo.
Sfumato il nome di Piccolo rimanevano davvero pochi giorni per chiudere: il prossimo 5 ottobre scadrà il tempo utile per avere una nuova maggioranza, prima del sicuro commissariamento imposto dalle normative regionali.
Ora il nome di Paglia – che sembra incassare un ufficioso gradimento anche dalle altre componenti “politiche” da parte dei rappresentanti dei 32 Comuni – potrebbe rappresentare la svolta attesa per la nuova guida dell’ente.
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