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Al Teatro dell’Olmo va in scena “Lettera a una professoressa”

Il monologo è un adattamento realizzato dallo stesso Tosi partendo dal testo originale, scritto da Don Milani e dai ragazzi della scuola di Barbiana ed edito nel 1967, lo stesso anno della scomparsa del priore

nicola tosi

Andrà in scena al Teatro dell’Olmo di Taino, sabato 24 novembre alle ore 21, lo spettacolo “Lettera a una professoressa”, per la regia teatrale e l’interpretazione di Nicola Tosi, l’accompagnamento musicale e canoro di Valentin Mufila, la grafica dal vivo di Angelo Fiombo e la regia audiovisiva di Lorenzo Ronchi.

Il monologo è un adattamento realizzato dallo stesso Tosi partendo dal testo originale, scritto da Don Milani e dai ragazzi della scuola di Barbiana ed edito nel 1967, lo stesso anno della scomparsa del priore.

Tosi ha individuato nel testo di Milani, realizzato per la stampa e non per la messa in scena, una forte teatralità da orazione civile, per sviluppare la quale si è messo al lavoro con Valentin Mufila sulla sinergie musicali e interpretative. Ne è emerso un dialogo di parole e suoni in cui la chitarra interagisce sottolineando, amalgamando, contrappuntando il recitato.

Il testo è incentrato sulla testimonianza di un ragazzo della Scuola di Barbiana, ripetutamente respinto dall’Istituto Magistrale di Firenze, che racconta la sua esperienza umana e scolastica a Barbiana, insieme a quella dei suoi compagni, figli di poveri montanari e contadini. Grazie alla rivoluzionaria visione pedagogica e didattica di Don Milani, in pochi anni diversi gruppi di ragazzi marginalizzati da un’istituzione scolastica classista e sprezzante sono riusciti a trovare un riscatto dai ripetuti insuccessi ed abbandoni precedenti.

Il racconto descrive inoltre i metodi di fare scuola di Milani, il suo approccio umano, pragmatico, anti accademico, orientato all’inserimento nella vita e nel mondo di chi fino ad allora aveva solo conosciuto soltanto la povertà, l’analfabetismo, l’esclusione. Un testo quanto mai attuale, in un mondo dove ancora oggi la forbice sociale ed economica determina differenziazioni sempre più irrimediabili.

Pubblicato il 16 Novembre 2018
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