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Acetati, pronto il piano di bonifica

Acetati, pronto il piano di bonifica

Acetati attende il via libera dal tribunale di Alessandria, tra i 60 e i 90 giorni dall’ultima udienza del 27 gennaio, per avviare il piano di risanamento. “Nell’ultima conferenza dei servizi – spiega Vittorio Brignardello, il dirigente del comune di Verbania che sta seguendo la vicenda – è emerso un problema non rilevato il precedenza: la presenza di metalli. Una volta effettuata la ricognizione, il risanamento. I tempi tecnici sono di 6 mesi”. Verrà finanziato coi 5 milioni di euro messi a disposizione da Patrimoni Immobiliare nell’ambito dell’accordo in corso di definizione (già chiuso al 98% coi creditori) ad Alessandria. “Patrimoni Immobiliare ed Acetati – rivela il sindaco Silvia Marchionini – hanno accettato di consentire la realizzazione di un’area verde al centro socio formativo del Consorzio servizi sociali e un capannone a Mani Tese per il polo del riuso a Mani Tese, che non ha ottenuto il contributo regionale richiesto. Su questi ed altri progetti saremo più precisi il 26 febbraio a “Il Maggiore” nel convegno ‘Verbania produttiva: lavoro, sviluppo e qualità della vita. Il concorso Europan per la città futura. Le nuove sfide a partire dall’area Acetati’”. L’ex polo chimico sta per diventare oggetto di progettazione da parte dei giovani architetti che sceglieranno Verbania per il concorso biennale che coinvolge 50 città dell’Unione Europea cui la giunta ha deliberato di aderire in una delle sue ultime sedute. “E’ rivolto – spiega la presidente di Europan Italia, architetto Virginia Giandelli –  a architetti e progettisti under 40 che devono presentare un progetto di fattibilità spiegando come intendono realizzarlo. Quelli che sceglieranno Verbania avranno il vantaggio di riprogettare una proprietà privata più facile da tradurre in realtà. I progetti pubblici rimangono sulla carta”.

Su Acetati torna ad esprimersi Comunità. Chiede chiarimenti sulla cessione di una parte dell’area da Acetati a Plastipak: se intende ampliare, se può farlo, se ha in mente produzioni dannose per l’ambiente e se sia il caso di mantenere un’attività industriale in centro città.

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Pubblicato il 22 Febbraio 2019
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