Di acqua e di terra: la mostra alla Rocca tra passato e presente
In mostra le opere tra gli altri di Marina Abramovic, Haim Steinbach e Marzia Migliora
Vuole essere un’esperienza sensoriale e fisica, oltre che visiva la mostra “Quaestio de aqua et terra. (Another) question of the water and the land” alla Rocca di Angera promossa (dal 8 aprile) dai principi Vitaliano e Marina Borromeo, che per il secondo anno consecutivo hanno scelto di dedicare all’arte gli spazi restaurati dell’Ala Scaligera dell’edificio.
Un viaggio tra le opere dei grandi protagonisti dell’arte contemporanea tra cui Marina Abramovic, Marzia Migliora, Haim Steinbach che fanno vivere gli ambienti ricchi di storia della loro sensibilità e rilettura di una Questio, appunto, come ha voluto il curatore della mostra Andrea Viliani insieme a Lia Rumma, storica gallerista di Milano e Napoli.
La salita alla Rocca è già di per sé un’esperienza e un viaggio verso la cima della roccia che domina la distesa azzurra del Lago Maggiore. Il profumo del Lago, il cinguettare degli uccelli che salutano della primavera introducono il percorso espositivo che come dice il titolo si rifà alla quaestio disputata tenuta da Dante Alighieri nel 1320 a Verona. In quell’occasione il tema era il rapporto tra l’acqua e la terra, che oggi è il filo conduttore della scelta delle opere esposte che riflettono a loro modo l’uno o l’altro elemento. L’allestimento evoca infatti un continuo confronto tra visioni e interpretazioni dell’acqua e della terra e di cosa possano rappresentare nella cultura e nella società di oggi.
Il vero punto è però un altro: quando si può discutere e vi è quindi la possibilità di confrontarsi su una quaestio vi è un movimento di idee, si genera cultura, si apre il confronto che permette alla società di progredire e migliorare. Gli artisti, che si inseriscono perfettamente nel percorso espositivo tanto che far pensare che le opere siano stare realizzate per l’occasione, pongono quesiti, invitano alla riflessione sulle contraddizioni e le potenzialità della società contemporanea. Partendo da un affondo sulla terra e sull’acqua invitano a un viaggio interiore attraverso sé stessi come solo l’arte, che sia pittura, scultura, musica, danza o poesia riesce a fare.
La mostra è aperta da un potente dipinto ad olio su tela di Hendrink Kraven, “Sospendete quello che state facendo” di Marzia Migliora condivide un messaggio di urgenza riprodotto con l’alfabeto morse e sembra l’invito ideale per il viaggio dentro la mostra. Domenico Antonio Mancini incide su un parquet la mappa di un naufragio quello della motonave Jolly. La forza del mare primordiale si ritrova nel video performace “Stromboli” di Marina Abramovic mentre Haim Stenibach conduce con “Capri Suite” il visitatore su un’altra isola del Mediterraneo. La ciotola fluorescente di Gilberto Zorio si dispone come evocazione materico-processuale di paesaggio naturale mentre Gian Maria Tosatti riflette sui fenomeni migratori che dall’Africa si sono diretti verso le coste europee. Anselm Kiefer è presente con tre grandi opere, rappresentazioni allegoriche dei dilemmi storici collettivi.
Anche William Kentridge riflette sull’impegno politico e civile con il grande arazzo tessuto e ricamato a mano “South Polar Regions”. La scultura in bronzo del giovane artista Wael Shawky rimette in scena i caratteri della tradizione religiosa , storico- politica e artistica medio orientale. Ulisse di Joseph Kosuth è una grande installazione luminosa mentre “Tentativo di far formare dei quadrati invece che dei cerchi attorno a un sasso che cade nell’acqua” è il titolo dell’immagine fotografica di Gino De Dominicis.
La mostra rientra nel calendario degli eventi di Miart.
Quaestio de aqua e terra
(Another) question of the water and the land
Dal 8 aprile al 29 settembre 2019
Rocca di Angera
Orario: 9-17,30
Ingresso: Euro 10,00, ridotto 6 Euro, gratuito bambini 0-6 anni
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