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Il Monterosso, porta d’accesso al Parco Nazionale Val Grande

Il Monterosso, porta d’accesso al Parco Nazionale Val Grande

Il Monterosso porta d’ingresso alla Valgrande. Lo sta per diventare, assicurano il sindaco Silvia Marchionini e il presidente del parco Massimo Bocci nei loro interventi al convegno del pd verbanese “Monterosso, idee e progetti per valorizzare la città, il suo entroterra montano e creare lavoro”, sabato 9 marzo a casa Ceretti. “Nel consiglio di fine mandato ribadiremo la volontà d’adesione già manifestata con la domanda presentata dal commissario straordinario nel 2013”, preannuncia Marchionini”. “E’ un passo esplicitamente richiesto dal ministero nell’ultimo incontro che abbiamo avuto dopo che abbiamo consegnato gli atti deliberativi dei consigli dei comuni già facenti parte del parco che hanno richiesto più tempo del previsto. Per questo a Roma chiedono una nuova votazione che ribadisca quella precedente (del 2009, ndr)”. I dubbi all’origine dei ritardi, rivela nelle conclusioni l’onorevole Enrico Borghi, sono “il prodotto di una mentalità che ha condizionato l’esito negativo del referendum sulla fusione tra Verbania e Cossogno: la retorica del piccolo mondo antico. Si temeva che estendere il parco fino al lago facesse perdere turisti all’entroterra. E’ una mentalità ben rappresentata da questo governo che stanzia 400 milioni per i piccoli comuni, che a conti fatti si tradurranno in 40 mila euro ciascuno per la minuta manutenzione, pur necessaria ma non risolutiva”.

Oggi il Monterosso è un patrimonio in gran parte inutilizzato, con il bosco in disordine e i sentieri tenuti in vita solo da occasionali iniziative di associazioni di volontariato, sportive e non, come il “Giro del Monterosso”. Con difficoltà crescenti per chi investe, ha sottolineato Elio Savioli (florovivaista”: “Le attività agricole che pure esistono scontano le difficoltà nell’approvvigionamento idrico, Le residue falde acquifere sono inutilizzabili a causa del crollo degli alberi che le ostruiscono. Sul Monterosso non ci sono tagliafuoco che consentano l’accesso ai Vigili del fuoco nel malaugurato caso d’incendi boschivi”.  L’ingresso di Verbania nel parco, promette Bocci, consentirebbe all’ente di “fare delle sponde del San Bernardino quel parco fluviale da più parti evocato, entrerebbe nella rete dei sentieri d’accesso al parco. Facendo il presidente mi sono accorto che il problema principale non sono i soldi ma le idee, quando ci sono i soldi si trovano. Lo dimostra l’accordo stipulato nel 2018 con il consorzio dei campeggi per escursioni guidate. L’anno scorso ne abbiamo fatte 3, quest’anno ce ne hanno chieste 6. Tutto lavoro per i 27 giovani che abbiamo formato e che parlano correntemente le lingue degli ospiti dei camping”.

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Pubblicato il 10 Marzo 2019
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