Bertinelli: “Coinvolgimento e partecipazione per costruire la Sesto di domani”
Intervista a Fabio Bertinelli, candidato della lista Sesto 2030
51 anni, imprenditore, allenatore, impegnato nel mondo della scuola e dell’associazionismo: Fabio Bertinelli è il candidato sindaco che guida la lista Sesto 2030 in corsa alle amministrative del 26 maggio.
VAI ALLA PAGINA DI SESTO CALENDE DELLO SPECIALE ELEZIONI
Da dove nasce la scelta di candidarsi?
«Ho sempre cercato di mettere parte del mio tempo a disposizione della comunità, sia in ambito scolastico come presidente del consiglio di istituto del IIS Dalla Chiesa, che in ambito sportivo come dirigente ed allenatore, ma anche nelle feste dei rioni e nelle attività legate all’oratorio. Il comitato civico Sesto 2030, di cui sono tra i fondatori, è stata l’opportunità per dedicarmi alla politica sestese. Il lavoro fatto durante i cantieri delle idee è stato la molla che mi ha portato alla candidatura. L’entusiasmo delle persone che vi hanno partecipato e la ricchezza delle proposte mi hanno contagiato a tal punto da spingermi a fare un passo in più.
L’esperienza dei cantieri delle idee vi ha portato a incontrare molti cittadini. Quanto è servito questo percorso?
«La lista di Sesto 2030 si è costituita proprio a partire dai Cantieri: si tratta di cittadini che, anche se molto diversi tra loro, hanno apprezzato il metodo di lavoro e hanno contributo alla creazione della visione lungimirante sulla città che ne è scaturita. Il forte senso civico di queste persone, che vogliono lavorare per le reali esigenze dei concittadini e l’essere indipendenti da logiche di partito, è stato per me fondamentale. Logiche, a volte distorte e che purtroppo, sempre più spesso, inquinano la politica , come dimostra l’attuale indagine su Caianiello. Indagine che, mi auguro per tutti, non ricada anche su Sesto Calende vista la sua fin troppo recente presenza nel nostro comune».
Quali sono a suo avviso le priorità per il comune?
«L’ascolto e la comunicazione sono per noi la priorità su cui fondare un rapporto di fiducia con i cittadini. Sento fortemente la mancanza di un dialogo tra l’attuale amministrazione e la cittadinanza. Gli amministratori, troppo spesso, si dimenticano che ricevono mandato ad operare per conto terzi. I sestesi devono poter ricevere informazioni certe e puntuali, per essere resi consapevoli dell’operato della macchina pubblica. Dall’altro lato vorrei riuscire a stimolare anche il diffondersi di una nuova mentalità nei miei concittadini: vorrei vederli proporre soluzioni, consapevoli che la città è loro, è “nostra” e che è necessario sentirsi artefici del proprio futuro. Noi li coinvolgeremo sempre nelle decisioni importanti che segneranno il futuro di Sesto. In campagna elettorale e in alcuni programmi di altre forze politiche abbiamo visto fatta propria questa metodologia e ne sono orgoglioso: è la conferma che siamo sulla strada giusta. A sottolineare che per noi questa è una priorità abbiamo pensato ad istituire un Assessorato alla Partecipazione, una vera innovazione per Sesto. Purtroppo le risorse economiche a disposizione del Comune bastano a mala pena per fare funzionare la macchina amministrativa; per reperire fondi dobbiamo essere pronti ad attingere ai molteplici bandi di concorso disponibili, per fare ciò istituiremo anche un Ufficio bandi, che non avrà solo il compito di reperire risorse per l’amministrazione, ma sarà anche al servizio di associazioni, imprese e privati e che ha tra le proprie finalità quella di aiutare a fare rete, tramite consulenze e progettazioni a servizio di tutti. Abbiamo nel nostro team delle competenze specifiche e siamo sicuri dei risultati che potremo ottenere».
Che cosa la lega a Sesto Calende, cosa le piace di più della città e che cosa invece vorrebbe cambiare?
«Sono di Sesto Calende, nel senso che appartengo a questo luogo e che questo luogo mi appartiene. Apprezzo ancora la dimensione di paese, anche se ci fregiamo del titolo di città, perché ci permette ancora di coltivare i rapporti interpersonali, fondamento di una comunità coesa. Vorrei poter migliorare tutto, non sperperando ciò che è già stato fatto poiché, comunque, è sempre stato fatto con i nostri soldi. Il programma che abbiamo presentato, nato dalle reali esigenze di tanti cittadini, persegue un cambiamento di stili di vita che assolutamente dobbiamo perseguire. Sul nostro sito www.sesto2030.it abbiamo caricato delle mappe interattive che permettono ad ognuno di cogliere questa nuova visione di Sesto Calende».
Qual è la vostra posizione rispetto al progetto della Nuova Marna?
«L’area, come altre sul territorio di Sesto, va riqualificata. La mia posizione è quella già espressa in occasione dell’assemblea del Circolo Sestese: gli immobili pubblici devono essere costruiti tenendo conto di tutte le esigenze della collettività e del loro utilizzo, non deve essere la collettività ad adeguarsi all’uso di destinazione dell’immobile. L’attuale progetto è sicuramente d’impatto ma crediamo possa essere arricchito e migliorato per far fronte ad alcune criticità che ne limiterebbero la fruibilità, con il rischio che si trasformi in una bella scatola vuota non sfruttabile pienamente in tutte le possibili potenzialità. Nell’immediato bisognerà far fronte alla ricollocazione del Circolo Sestese, storicamente cuore del sociale sestese, cui la città deve molto e non mancherà di dimostrarlo. Allo stesso modo la parete per l’arrampicata e il Circolo Sestese Canoa Kayak dovranno trovare spazi adeguati per continuare le loro attività, importanti per lo sport e l’aggregazione dei cittadini sestesi. Le soluzioni specifiche andranno discusse con le parti in causa e non imposte. Senza dubbio la priorità, per noi, è salvaguardare il valore sociale e collettivo della Nuova Marna poiché trattasi di immobili pubblici, con spazi modulari e multifunzionali, usufruibili da tutte le associazioni che operano sul territorio con valenza sociale, per un potenziamento delle attività, proiettati verso il futuro e finalizzati ad una maggiore coesione sociale. Non di meno, sarà importante studiare accuratamente le modalità di gestione, di modo che rispettino i principi sopra enunciati e non gravino sulle esigue risorse comunali».
Turismo e indotto (commercio e ricettività) sono due settori importanti per l’economia locale, quali sono le vostre proposte in merito?
«Il turismo è la chiave di volta per far sì che a Sesto Calende il commercio possano incrementarsi e generare opportunità di crescita. L’impressione è che Sesto non abbia ancora deciso “cosa fare da grande”. Dobbiamo creare una chiara identità turistica partendo dalle nostre eccellenze: il territorio con il suo splendido ambiente naturale, lo sport e la nostra lunga storia. Dobbiamo fare rete con gli altri comuni limitrofi ed inserirci in una proposta organica che attragga turisti non solo a Sesto, ma in tutta la provincia. Il ruolo della Pro Loco e dell’ufficio Turistico vanno potenziati per promuovere l’offerta turistica anche attraverso i canali digitali. Tra i nostri progetti abbiamo percorsi cicloturistici, museo diffuso, format e palinsesti culturali, e il già nominato ufficio bandi, che potrà aiutare anche gli operatori di questo settore».
Quali sono gli interventi in programma per rioni e frazioni?
«Sicuramente partire dal ripristino dei Comitati di quartiere. Abbiamo in mente una formula che consentirà ai comitati di essere veramente partecipi nelle scelte amministrative. Le aree di intervento riguarderanno la viabilità, il decoro urbano, l’accesso ai servizi, i luoghi d’aggregazione per giovani e meno giovani. Un progetto a lungo termine sarà la rivisitazione della mobilità tramite e-bus e ciclovie per facilitare i collegamenti tra il centro e le frazioni, senza dover ricorrere all’auto».
Come vorrebbe vedere cambiata la città tra cinque anni?
«Cinque anni non sono molti ma ci dedicheremo innanzitutto alle persone: vorrei vedere i miei concittadini riuniti in una comunità coesa, forte della sua storia e che affronta con energia ed ottimismo i cambiamenti imposti dalla globalizzazione. Vogliamo puntare molto sulle nuove generazioni, partendo dalla scuola, conservizi all’avanguardia e strutture adeguate, accoglienti e incamminate verso la sostenibilità, innanzitutto con una riqualificazione a livello energetico. Nel nostro programma si parla di educazione civica (re-istituiremo anche il Consiglio Comunale Ragazzi), stradale, alimentare ed ambientale. Siamo convinti che le nuove generazioni vadano curate sostenendo le famiglie nel loro ruolo educativo. Solo così potremo realmente fare dei passi avanti significativi, su tutti i livelli: mobilità alternativa e sostenibile, servizi diffusi sul territorio, salvaguardia dell’ambiente, sport come movimento per tutti, crescita sostenibile e partecipazione alla vita civica e politica. Sono tutti temi compresi nel nostro programma, ma non potranno essere attuati se la cittadinanza intera non ne sarà co-artefice; noi vogliamo risvegliare in tutti il senso di responsabilità per la costruzione del nostro futuro, lavorando in prima persona per renderlo migliore. Abbiamo trovato una Sesto Calende bella, tanto ci è stato dato gratuitamente, e dobbiamo fare la nostra parte per lasciarla ancora più bella a quelli che saranno gli uomini e le donne di domani. Non si tratta di altruismo ma di un dovere nei confronti dei nostri figli».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.