Botta e risposta in Consiglio su Palazzo Verbania
Duri interventi sulla gestione. Agostinelli chiede le dimissioni della giunta. Pellicini: «Stiamo sperimentando, alla ricerca di una soluzione di alto profilo»
Stupore e apprezzamento di giorno, polemiche quando cala la notte: Palazzo Verbania come un fiore raro suscita reazioni contrapposte. Proprio come quanto avvenuto nell’ultimo consiglio comunale dove il dibattito si è innescato partendo da una puntigliosa nota letta dal consigliere di minoranza Pietro Agostinelli, che ha criticato nel merito le scelte fatte sul “nuovo” palazzo inaugurato lo scorso 18 maggio. Troppa approssimazione nella gestione «tamponando l’emergenza con l’aiuto di dipendenti comunali per presidiare le sale del palazzo con assegnazione provvisoria su base volontaria retribuiti facendo ricorso al fondo degli straordinari», ha spiegato Agostinelli, aggiungendo altra benzina nella critica polemizzando sulle luci accese giorno e notte, su alcune finiture abborracciate («battiscopa/zoccolino non è stato verniciato, manca un pezzo di grondaia») e sulla questione economica, i costi. «Altro che restauro a costo zero per le casse comunali. Mi sapete dire quanto hanno messo i luinesi per questo restauro? Ve lo dico io… hanno messo la bellezza di 515.000 mila euro con le loro tasse», ha spiegato Agostinelli, che alla fine del suo intervento ha chiesto le dimissioni della giunta Pellicini.
Un altro tema sollevato dalla minoranza sempre su Palazzo Verbania, ma dalla consigliera Enrica Nogara è quello che fa capo alla gestione del bar, gestione i cui confini sono stati tratteggiati da una recente delibera di giunta e per la quale è stata aperta una procedura di aggiudicazione, con un bando ad oggi andato deserto. Temi toccati dalla risposta dell’amministrazione.
«Palazzo Verbania ha avuto clamoroso apprezzamento dai luinesi, ma anche di un pubblico più vasto. Chi è entrato ha potuto ammirare un lavoro dal mio punto di vista meraviglioso», ha esordito il sindaco Andrea Pellicini, che nel suo intervento ha chiarificato l’indirizzo politico della sua amministrazione sul Palazzo, che deve essere più casa della cultura che ristorante e aperto con una gestione ragionata che non perda di vista l’altissimo profilo che un luogo del genere deve perseguire.
Due le notizie, tra le righe: «Dall’8 di giugno saranno pronti i “tourist angels” per la gestione del palazzo ed è pronta una convenzione con università popolare di Luino per gestire le attività di volontariato attorno al palazzo», ha detto il sindaco.
E la gara per la gestione del bar andata deserta? «È vero, La gara non ha avuto offerte, ma sono convinto che non era la soluzione migliore quella di una gestione costante del bar. Palazzo Verbania deve essere un palazzo della cultura, non un bagno per i turisti svizzeri del mercoledì. Stiamo sperimentando la formula», ha concluso Pellicini invitando i consiglieri a «lavorare insieme» sul futuro dell’immobile.
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