Il comitato per l’Ondoli: “Troppi servizi tolti alla comunità”
Dopo la presa di posizione dei sindaci dell'ambito territoriale anche il Comitato permanente ribadisce la necessità di un vero piano di rilancio
“Il tempo stringe e la comunità sta perdendo servizi importanti”. Dopo la presa di posizione dei sindaci dell’Ambito territoriale di Sesto Calende, anche il Comitato per l’Ondoli interviene sulle problematiche dell’ospedale di Angera.
“I nodi vengono sempre al pettine – scrive il direttivo in una nota – . Innumerevoli parole e promesse e adesso siamo qui a dover nuovamente lottare per difendere il nostro Ospedale cittadino da un futuro alquanto fosco e molto incerto. Dopo aver tolto servizi alle Comunità con la chiusura della Pediatria e del Punto Nascite, come era prevedibile, la precarietà e la mancanza di un progetto serio ripiombano sull’attualità del nostro Nosocomio”.
“Il grido di dolore dei Sindaci – prosegue il Comitato – rappresenta forse l’ultimo disperato tentativo di non far cadere nel baratro il nostro ospedale cittadino. I problemi e le soluzioni indicate nel Comunicato stampa del Piano di Zona dell’Assemblea dei Sindaci ci trovano in perfetta sintonia. Ma il disegno, purtroppo, era chiaro fin dal 2016 con l’entrata in vigore della nuova riforma regionale della sanità, e a coloro che avevano accusato questo Comitato di fare del puro allarmismo, oppure ancora peggio di utilizzare questo canale per scopi politici, oggi dovrà porsi qualche domanda sull’attuale situazione del Carlo Ondoli. Si priva piano piano il nostro Ospedale di servizi essenziali alla persona fino a quando saremo costretti a rivolgerci alle grandi strutture ospedaliere che già oggi non riescono a far fronte alle emergenze quotidiane”.
“Si spopola il nostro Ospedale cittadino facendo passare sotto traccia le grandi promesse di un suo rilancio, di finanziamenti per circa 1.000.000 euro che sono rimasti solo sulla carta di quella politica che si dimostra lontana dalla gente comune. E allora ai Sindaci del Piano di Zona questo Comitato guarda con attenzione, nella speranza che finalmente si crei un fronte coeso e unito per far rivivere il nostro Ospedale cittadino. Ma il tempo stringe”.
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