Anas: “Statale chiusa giovedì prossimo”
I lavori annunciati sulla Statale 394 inizieranno il 17 ottobre. Rimane il problema del controllo sulla portata dei mezzi in area cantiere: «Mai sopra le 20 tonnellate»
La statale 394 sarà chiusa a partire da giovedì prossimo, 17 ottobre, per realizzare i lavori annunciati sui quattro viadotti.
La notizia è arrivata oggi, martedì nel corso della riunione in Comune a Luino, lo ha fatto sapere Anas.
La strada sarà percorribile a senso unico alternato per mezzi fino a 7,5 tonnellate e saranno ammesse deroghe fino alle 20 tonnellate.
ANAS – L’annuncio è stato dato nel corso di un incontro tecnico previsto a cui hanno aderito i Comuni italiani, quelli svizzeri e Anas, società committente assieme alla azienda esecutrice dei lavori (ATI Civelli Costruzioni – Consorzio Stabile 3M Difesa Ambiente e Territorio – Mosconi). Sono state chiarite anche le modalità di gestione del flusso di traffico: circolazione a senso unico alternato regolamentata da semafori “intelligenti” cioè dotati di una strumentazione particolare che consente di intercettare il formarsi di code, così da smistare il traffico a seconda dei parametri impostati nel sistema. Il punto rimane sempre la soluzione dei due nodi che sono l’ingresso in Svizzera al mattino e l’uscita nel tardo pomeriggio con un flusso di traffico che, grossomodo, è di 1 a 10: sulle 500 auto in ingresso a Zenna alle 6 del mattino in Italia ne entrano una cinquantina, idem alla sera quando su 400 in entrata nel Belpaese, verso la Svizzera ne escono una quarantina. Quindi, regolamentare questo traffico si può, anche perché è emerso ciò che ben conosce chi segue le vicende di confine: i lavoratori frontalieri si muovono molto con l’auto, salvo rare eccezioni.
QUI ITALIA – Da parte italiana gli amministratori sono lieti del passo avanti fatto dopo il clima di indeterminatezza uscito dalla precedente amministrazione.Quindi una data – il 17 ottobre – e un termine specifico per la portata massima consentita per il transito dei mezzi – 20 tonnellate – pone due paletti importanti. «È positivo avere una data certa di inizio dei lavori. E devo dire che mi sento sollevato nel sapere che gli interventi sui viadotti verranno fatti», ha commentato il padrone di casa, Andrea Pellicini.
Una posizione che si abbina a quella del sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca Fabio Passera, di fatto il secondo Comune interessato dai cantieri. Passera ha fatto sapere di aver egià pronta un’ulteriore comunicazione da inviare ad Anas dove si fa il punto sui mezzi che dovranno passare “in deroga”: targhe, sostanzialmente, di veicoli con peso superiore alle 7,5 tonnellate ma mai superiori alle 20 che avranno facoltà di passaggio. Si tratta praticamente di tutte le corse dei mezzi pubblici e di gran parte della circolazione commerciale “ordinaria” (padroncini, fornitori, artigiani), mezzi di soccorso compresi, come ha assicurato il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Antonio Albanese.
QUI SVIZZERA – I lavori preoccupano gli svizzeri, non tanto dal punto di vista dell’esecuzione, quanto dalle misure di contorno, prime fra tutte la faccenda che secondaria non è, vale a dire al comunicazione. Anas farà sapere a breve con comunicati stampa veicolati attraverso i giornali locali, come avverrà nel dettaglio la gestione del cantiere sul piano viabilistico. Ma tutto si ferma qui. A quanto pare le ferrovie svizzere non sono ancora state informate dei lavori e quindi l’ipotesi di intervenire su corse aggiuntive (pro frontalieri, potremmo chiamarle, almeno quelli per cui l’abbinata treno+auto potrebbe funzionare) è assai remota. Lo ha annunciato Tiziano Ponti il sindaco di Gambarogno, invitato e presente al tavolo odierno (c’era anche a Maccagno). Con lui da part ticinese c’erano anche Francesco Quattrini delegato relazioni esterne Canton Ticino e Luca Dellea responsabile Centri di manutenzione stradali di Bellinzona. Da parte svizzera è stato confermato l’inizio dei lavori, in programma per l’anno prossimo a Gambarogno, di un cantiere stradale della lunghezza di un chilometro e mezzo km lavori della durata di due anni. Per armonizzare le soluzioni potrebbe essere utile una riunione della Regio Insubrica, da richiedere in via straordinaria così da far sedere allo stesso tavolo tutti gli attori.
SICUREZZA – Resta aperta la questione sicurezza sollevata da più parti nel corso dell’incontro. Il quesito è: chi deve sorvegliare sull’effettivo peso dei mezzi? Gli svizzeri si sono detti aperti alla possibilità di porre cartelli in ingresso in Italia, direttamente sulla statale e al valico di Zenna, con l’indicazione precisa del peso che la strada può sostenere lungo i quattro punti di cantiere. ma non basta. Le forze dell’ordine escludono l’impiego di uomini che facciano da filtro nell’immediatezza dei viadotti da riammodernare, per contro l’impresa esecutrice dei lavori solleva la questione: «Se passa un tir da 50 tonnellate mentre gli operai sono al lavoro?». La questione è importante e per questo il sindaco Andrea Pellicini ha chiesto di essere «tutti uniti su questo fronte. Luino farà la sua parte: già oggi sono in strada tutti i vigili nell’orario di punta, al pomeriggio. Cercheremo di schierare altro personale, in particolare movieri, per dare il massimo in termini di controllo sui mezzi che transitano dalle nostre strade»
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