Scommesse, giochi e on line: anche i ragazzi a rischio “dipendenza”
Si è concluso con successo il tour in provincia del progetto "Gioco a perdere". Il problema del gioco d'azzardo è diffuso anche tra i giovani
Si è concluso il tour nelle scuole e nelle piazze di “gioco a perdere”. Dieci date per riflettere sulle conseguenze del gioco d’azzardo e sugli aspetti patologici creati dalla dipendenza.
Coinvolti gli studenti delle scuole di Varese, Gallarate, Saronno, Castellanza e Sesto Calende che, prima nel proprio istituto e poi nella principale piazza, hanno proposto un’esperienza immersiva all’interno di un cubo dove è stato ricreato l’ambiente che “ingabbia” chi si avvicina al gioco.
Soddisfatta la dirigente Maria Rosa Rossi, dirigente del comprensivo Varese 5, che ha coordinato il progetto realizzato insieme alla Cooperativa Il Sorriso Intrecciteatrali e l’associazione di volontariato And Azzardo e Nuove Dipendenze.
«Possiamo dire che l’esperienza ha avuto un ottimo riscontro sia di attenzione che di importanza sulla tematica – ha commentato Andrea Gosetti della Cooperativa che ha gestito le diverse tappe – Ci sono stati ragazzi che ci hanno contattato per sapere come fare ad aiutare le persone, abbiamo girato loro i numeri di telefono dell’associazione And! La problematica maggiore per le generazioni sicuramente si sofferma sulle schedine, le scommesse sportive, dove abbiamo notato esserci molto interesse al gioco e i giochi online. È importante, secondo noi, sottolineare, specialmente per il ruolo dei giochini elettronici, la problematica sociale che sta nascendo. ‘Per poter parlare con i miei amici, per potermi far considerare, uso Fortnite perché così mi considerano e quindi sono costretto a comperare le skill per poter stare al passo con i tempi e non venire messo da parte dagli altri utenti’: questa frase è una delle frasi che è uscita parlando del problema.
All’istituto di Varese De Filippi si è discusso molto e i ragazzi erano interessati all’argomento, non vergognandosi nemmeno di dire che giocavano sia alle slot, anche se sono minorenni, che ad altri giochi. C’è stato un bel momento di dialogo. L’installazione, a parte disagi dovuti dal tempo, ha sortito degli effetti molto belli, la gente usciva dal cubo toccata dalla esperienza e credo che questo sia un buon risultato proprio per la prospettiva di aver creato un dubbio una perplessità, è un pensiero sul gioco d’azzardo».
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