Mirko “Metalthinker” che trasforma i rottami in piccole opere d’arte
Gli scarti diventano sculture nelle mani di un giovane di Taino con la passione per il riciclo creativo
Qualsiasi scarto in metallo, grazie a MetalThinker, può avere una nuova vita. Libellule, rose e passerotti: la creatività di Mirko Basuino, ragazzo di Taino, non ha limiti ed è sempre pronta a reinventare qualcosa di nuovo dal materiale a disposizione.
«Sono un artigiano che crea delle forme dal riciclo del metallo – commenta -. Da semplici cerchioni, come quelli che si trovano a bordo della strada, posso ricavare qualsiasi cosa modellando più componenti per poi assemblarli in un unico oggetto. Se la scultura tradizionale è maggiormente legata a un blocco di materiale sul quale lavorare, come può essere il marmo, io invece, faccio il contrario: per esempio, le mie opere iniziano spesso da oggetti domestici, che saranno prima modellati e poi assemblati senza ausilio di saldatrice, a cui preferisco le viti per avere un minimo di collante».
Una passione che Mirko porta avanti da più di tre anni, iniziata per gioco, come passatempo ricreativo: «Mi ricordo benissimo l’emozione della prima creazione; dall’entusiasmo chiamai subito la mia fidanzata al lavoro. Ero nel sottoscala, un piccolissimo spazio di due metri del mio vecchio appartamento dove c’era un vecchio ombrello: con una vite lunga e due sfere di piombo sono riuscito a fare una piccola libellula. Magari come lavoro era un obbrobrio – aggiunge lo scultore, la cui principale fonte di ispirazione è proprio la natura, in particolar modo gli animali -, ma sicuramente quella libellula è il pezzo a cui sono più legato e che ancora mi dà la voglia di continuare».
«Mi piace l’idea di poter dare un’utilità al materiale da riciclare – aggiunge -. Inoltre, i primi pezzi sono stati utili alla sperimentazione della tecnica, perché anche in questo settore è fondamentale l’esperienza, oltre naturalmente all’intuizione che mi “suggerisce” cosa fare partendo dal materiale a disposizione. Lavorando per tanto tempo ho scoperto mille utilizzi e aspetti di un semplice oggetto quotidiano. Per esempio, in oltre cento pezzi realizzati, il cucchiaio ha avuto funzioni diverse: in una rosa era un petalo, mentre in un uccellino il petto».
Da quel momento le creazioni di Mirko hanno incominciato a fare il giro del web, non solo su Instagram ma anche su siti e portali dedicati al “made in Italy” e al mondo dell’artigianato dove sono arrivate alcune richieste su commissione, una addirittura dal Giappone (un busto di donna, ndr.): «La richiesta più particolare? Una volta una ragazza mi ha chiesto di realizzare una barca per il compleanno del suo fidanzato, un appassionato di pesca e del lago. A essere onesto però – conclude Mirko, di professione cuoco -, preferisco lavorare in maniera autonoma, senza vincolare eccessivamente la mia creatività o senza correre il rischio di non aver il materiale giusto per ciò che mi viene richiesto. In fondo per me rimane un divertimento».
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